
L’aggressione avvenne la sera del 25 febbraio scorso
Si è svolto ieri mattina davanti al giudice per le indagini preliminari Luca Gaspari, l’incidente probatorio per il tentato omicidio avvenuto nel centro di accoglienza di Vicofaro lo scorso 25 febbraio, quando un ragazzo gambiano di 31 anni fu aggredito con un coltello da un 33enne nigeriano. Il ragazzo, subito soccorso e poi operato, per fortuna si è salvato. Alcuni giorni dopo, il 33enne nigeriano, fu arrestato dai carabinieri. E ieri nel Tribunale si è svolto l’atto irripetibile per consentire l’acquisizione e la conservazione delle prove di indagine, così come richiesto dal pubblico ministero Chiara Contesini che ha diretto le indagini dei carabinieri.
Okafor Chukwuemeka Kingsley, 33 anni nigeriano, che si trova nel carcere di Pistoia, è accusato di tentato omicidio, ed è difeso dall’avvocato Gabriele Toninelli di Pistoia, mentre il giovane gambiano, Lamin Barjo, 31 anni, difeso dall’avvocato Andrea Ricci di Firenze, dovrà rispondere del reato di lesioni personali.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Chiara Contesini, hanno permesso di ricostruire la dinamica degli eventi. La lite tra i due sarebbe scaturita da futili motivi. Ad avere la peggio il ragazzo gambiano, che tuttavia si era difeso anche lui con un coltello e per questo è indagato per lesioni. Ieri mattina, è stato ascoltato Okafor Chukwuemeka, che è detenuto nella casa circondariale di Pistoia, e anche un altro testimone di quanto sarebbe avvenuto quella sera al centro di Vicofaro, anche lui ospite del centro gestito dal parroco don Massimo Biancalani. Intanto, è stato conferito l’incarico al medico legale, dottor Giuliano Piliero, che dovrà chiarire nella sua relazione la natura delle ferite riportate durante l’aggressione e dunque confermare o meno la tesi che si trattò di un tentato omicidio. Il prossimo 16 giugno sarà ascoltato il giovane gambiano, Lamin Barjo, che ieri non ha potuto essere presente all’udienza. Mentre a settembre sarà ascoltato il medico legale Piliero.
M.V.