A Buggiano il carburante senza rincari: "Code per il metano, ma così non c’è futuro"

Il titolare di un impianto low cost: "Adesso questo tipo di tecnologia non conviene più"

L'impianto low cost di Buggiano, in provincia di Pistoia

L'impianto low cost di Buggiano, in provincia di Pistoia

Pistoia, 5 ottobre 2021 - "Vengono da tutta la provincia a fare il pieno di metano. In questi giorni sto lavorando come non mai, ma non sono per niente contento: se il prezzo non calerà su scala globale io tra qualche mese dovrò cambiare lavoro". Giacomo Del Bino, insieme al fratello Federico, gestisce da oltre 20 anni il distributore "Valmetano" di Borgo a Buggiano. Grazie ad un contratto stipulato con Eni (che rifornisce l’impianto il metano), con prezzo bloccato fino al 2023, in provincia può permettersi – per il momento – di vendere il metano ai prezzi pre-impennata, quasi la metà del prezzo di vendita della stragrande maggioranza dei distributori del centro-nord Italia.

Perché il metano ora costa così tanto?

Nei giorni scorsi, infatti, la spinta dell’impennata delle quotazioni di gas ha portato i distributori in alcuni casi a fissare il prezzo del metano a 2 euro al chilo, mentre al distributore "Valmetano" il prezzo non supera l’euro: 0,975 per la precisione.

"Il prezzo che ho fissato con Eni è bloccato fino al 2023, non ho motivi di alzare i prezzi. Saremo molto vigili che le clausole del contratto siano rispettate ma, a meno di improbabili cambi contrattuali, il prezzo che faremo noi rimarrà sostanzialmente quello pre-impennata della scorsa settimana".

Nel weekend il tam-tam tra gli automobilisti ha portato auto da tutta la provincia a rifornirsi all’impianto di Borgo a Buggiano, generando file al distributore simili a quelle che si vedono negli esodi estivi.

Nonostante il "pienone" e una concorrenza praticamente messa ko, i fratelli Del Bino hanno poco da rallegrarsi: "Essere contenti delle file al distributore vorrebbe dire fare un grave errore di valutazione. Certo, adesso stiamo lavorando come matti, non c’è un momento libero. Probabilmente andrà avanti ancora per mesi, ma dopo? La realtà è con questi prezzi il metano per le auto viene ucciso. Tutti leveranno il sistema di alimentazione a metano, è totalmente anti-economico con questi prezzi in Italia e in Europa. Io stesso ho una macchina a metano e se le cose staranno così non avrà senso tenerla. Nessuno le vorrà più. Se i prezzi non calano, anche altrove, io dovrò cambiare lavoro". Valmetano, infatti, è un distributore esclusivamente di metano e, così concepito, non può erogare altri combustibili per veicoli, benzina e diesel ad esempio.

"Aprimmo il nostro impianto nel 1999, ai tempi il metano veniva 800 lire al chilo. Grosse fluttuazioni non ce ne sono mai state negli anni passati. Poi, d’improvviso, la scorsa settimana il costo globale della materia prima è aumentato del doppio. Se il prezzo non cala sarà la fine per tutti".

Non tutto però potrebbe essere perduto: "Riteniamo che il mercato del gas naturale liquefatto, così come è stato rapido nel recepire gli aumenti – spiega il presidente di Federmetano, Dante Natali – sarà altrettanto celere nell’adeguarsi alle diminuzioni del prezzo della materia prima, non appena queste si verificheranno. D’altra parte non vediamo ulteriori elementi strutturali che possano prolungare la criticità attuale". Intanto però gli altri dieci distributori esclusivi di metano in provincia tremano per il loro destino, nella speranza che il prezzo del gas liquido torni a calare sul mercato europeo prima che sia troppo tardi.

Francesco Storai