Bufera sulle chiusure dei negozi. "Servono nuovi e venti e parcheggi"

Dopo l’annuncio della dismiss ione della catena Max Mara e di alcuni ristoranti della Sala, insorge la politica. L’opposizione all’attacco: "Manca una programmazione. Non basta l’impegno dei commercianti da soli"

La chiusura del punto vendita Max Mara sul Globo: Sara Giannini, Sabrina Ulivi, Lucia Reni

La chiusura del punto vendita Max Mara sul Globo: Sara Giannini, Sabrina Ulivi, Lucia Reni

Pistoia, 31 gennaio 2024 – Le notizie di alcune chiusure tra negozi di abbigliamento e ristoranti, che qualche giorno fa sono uscite su queste colonne, non potevano rimanere indifferenti agli occhi della politica locale di opposizione.

Il primo affondo arriva da Lorenzo Boanini, consigliere comunale Pd. "Una fine annunciata, purtroppo - commenta in una nota -. Nei mesi scorsi ho sollevato, e con me altri colleghi di opposizione, critiche sull’assenza di programmazione e di visione dal punto di vista turistico, artistico-culturale e commerciale. Le chiusure emerse in questi giorni testimoniano che navigare a vista, come è stato fatto fin qui dalla destra pistoiese, non porta alcun beneficio.

Pistoia ha visto una fase di sviluppo dalla fine degli anni 2000 fino al raggiungimento del titolo di "Capitale della Cultura 2017" italiana, quando le scelte delle amministrazioni sono state caratterizzate dal coraggio e dalla rinuncia di un approccio spesso drammaticamente provinciale". Boanini auspica che anche oggi si trovi coraggio per compiere scelte che possano valorizzare nuovamente il centro.

«Si dovrebbero allargare le aree a traffico limitato e interamente pedonalizzate, evitando il delirio e l’anarchia che regna sovrana da anni; si dovrebbe riqualificare il mercato cittadino, differenziando le zone a seconda dei prodotti merceologici e dando programmazione agli eventi - suggerisce il consigliere dem -. Contemporaneamente dovremmo garantire servizi per cittadini e turisti per fruire del centro, con servizi navetta dai parcheggi scambiatori. Insomma Pistoia avrebbe bisogno di ambire ad essere una media città europea, con una qualità della vita e dei servizi di tale livello. Non è riportando le auto sotto le logge del Comune in piazza Duomo o organizzando eventi spot che si può pensare di arrestare un trend, che dalla pandemia in avanti ha accelerato il suo drammatico cammino.

Riportare funzioni pubbliche in centro, come sollevato da alcune associazioni di categoria, è una delle leve su cui il Comune potrebbe lavorare, se ci fosse qualcuno che avesse voglia di mettere in campo una qualsiasi idea di città - affonda Boanini -. In questi ultimi anni grazie all’impegno di molti commercianti e artigiani, il centro di Pistoia è riuscito a difendersi nonostante l’assenza di una guida e di un soggetto pubblico che facesse da motore". E anche Paolo Tosi, consigliere del Partito Democratico, pone domande a questa amministrazione sulle direzioni da prendere. "Il Piano di Mobilità urbana non è pervenuto, nessuna progettualità per la sosta e i parcheggi, la rigenerazione dell’arredo urbano una chimera. Se i negozi chiudono, i residenti fuggono si perde l’identità del nostro centro storico e senza identità chi dovrebbe attrarre?".