
Annamaria Celesti e l’ex presidente Nicola Cariglia nel giorno dell’inaugurazione nel 2022 (Foto Acerboni/Castellani)
Pistoia, 1 agosto 2025 – Il Centro Diurno per Disabili della Fondazione Turati di via Mascagni, nei pressi del viale Adua, chiuderà il 15 settembre. Lo comunica una lettera raccomandata della Fondazione Turati inviata alle famiglie delle 21 persone disabili che frequentano la struttura. Una lettera che ha avuto l’effetto di una mazzata. “Siamo tutti disperati – dice la mamma di un giovane autistico che è ospite abituale del diurno – perché non ci sono alternative a quel centro dove ci troviamo bene sia per l’ambiente che per le attività che vi vengono svolte. Se chiude dovrò smettere di lavorare ma soprattutto mi domando se a mio figlio e anche agli altri ragazzi faccia bene stare sempre in casa anziché andare al centro dove sono seguiti da educatori qualificati”.
La lettera raccomandata, firmata dal presidente della Fondazione Turati Giancarlo Magni e dal presidente della Cooperativa l’Arca 1 Fabio Palmieri, si spiega che le ragioni della decisione della chiusura “presa nostro malgrado e con profondo dispiacere” sono essenzialmente di sostenibilità economica e attribuisce una precisa responsabilità alla Società della Salute alla quale viene rimproverato di non aver fatto abbastanza per trovare una soluzione. La Fondazione riferisce nella lettera di aver sollevato il problema “della criticità del Centro Diurno” da oltre un anno: all’inizio di quest’anno era stata trovata una soluzione condivisa “che quantomeno riusciva a migliorare la sostenibilità dell’attività”, ma tale soluzione non è stata realizzata.
“Trascorso più di un anno – spiega alle famiglie la Fondazione Turati – la Società della Salute non ha manifestato la volontà di risolvere concretamente la situazione neppure dando seguito a quanto concordato nella riunione di inizio anno. Di conseguenza ci vediamo costretti, nostro malgrado e con profondo dispiacere, a comunicarle che, qualora non venga individuata a brevissimo una soluzione al problema, a far data dal 15 settembre il Centro Diurno cesserà la propria attività”. La Fondazione e la cooperativa sociale l’Arca 1 informano le famiglie di aver “comunicato alla Società della Salute la decisione di chiudere il Centro augurandoci che trovi prontamente una soluzione”.
Dun que la Fondazione e la cooperativa lasciano aperta la possibilità di mantenere aperto il Centro solo a condizione che la Società della Salute intervenga per risolvere il problema della sostenibilità economica. Tale problema è determinato, sempre secondo la lettera inviata alle famiglie, da due fattori: il primo fattore è la ridotta percentuale di presenza degli ospiti al centro, che si attesta all’80% della sua capacità e quindi “è molto al disotto della soglia di equilibrio che è intorno al 95%”, il secondo fattore è il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti delle Cooperative Sociali “che già dall’inizio del 2024 ha portato ad un ulteriore aumento del costo del personale valutato intorno al 15%”.
“La Fondazione non ha fini di lucro – spiega la lettera – ma non può proseguire un’attività che genera solo perdite”. “La raccomandata ci è giunta senza preavviso – dice la mamma di un ospite – magari potevano interpellare le famiglie che forse potrebbero fornire un loro contributo”. Attualmente le famiglie non pagano una retta, ma solo 5 euro al girono per la mensa. Il Centro Diurno è stato inaugurato nel 2022 in regime di convenzione con la Società della Salute.