Eravamo la provincia del tessile e della calzatura. Adesso siamo diventati uno dei poli più importanti per il settore alimentare. Nel giro di qualche decennio la mappa economica del nostro territorio è cambiata radicalmente. In Valdinievole sono spariti da tempo le grandi industrie come Filcot o Salco. Resiste la Incom, terza società di Montecatini Terme per fatturato. Nella Piana pistoiese c’era tutto un pullulare di piccole e medie aziende. Oggi, in questa classifica che vede catalogate le imprese sopra un fatturato di cinque milioni troviamo ad Agliana, l’Aretex, il Maglificio Ites, il lanificio Paultex, a Montale i Filati Biagioli e i Servizi Tessili, mentre a Quarrata troviamo il Delbi Fibre.
Altro settore in netta riduzione, quella dei calzaturifici. Solo qualche anno fa il distretto di Monsummano era uno dei più importanti d’Italia con marchi storici a cominciare dal Balducci, il nome legato per decenni alle scarpe da bambino. Oggi il calzaturificio con il fatturato più alto lo troviamo a Chiesina Uzzanese, è quello di Alberto Gozzi con 24,59 milioni nel 2018. A Monsummano troviamo due calzaturifici, al quinto e sesto posto, il Navajos con un fatturato di 10,26 nel 2018 e l’azienda Manifattura Italiana Calzature con poco meno di dieci milioni fatturati nel 2019. Nel Montalbano troviamo il Calzaturificio Madaf a Larciano con oltre dodici milioni nel 2019 e nella vicina Lamporecchio il Bunny Shoes con oltre sei milioni nel 2018.
La nostra è una provincia che prima della pandemia aveva tra le voci più importanti il turismo. Ma si tratta tutte di aziende medie piccole. In questo settore l’unica società che compare è la Ranieri Viaggi di Montecatini, un’agenzia di viaggi in costante crescita di fatturato. Quello del 2018 è stato di 5,31.
gabriele galligani