
C’è il vescovo in aula: "I migranti sono realtà. Le istituzioni chiamate a dare una risposta"
"Non sono venuto per parlare, ma per ascoltare: tutto ciò che mi direte sarà utile per me e per la Chiesa pistoiese". Ha esordito così il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, ricevuto ieri in Consiglio comunale a Pistoia, su sua precisa richiesta, come già aveva fatto nei giorni scorsi a Quarrata e a Marliana, in vista dell’avvio della seconda parte del Sinodo diocesano. Nell’occasione è stato consegnato a tutti i consiglieri il Libro sinodale, che raccoglie gli atti della prima prima parte del cammino diocesano, con Le attese di Vangelo. Monsignor Tardelli a margine dell’incontro, rispondendo ai giornalisti, ha rilasciato alcune dichiarazioni, in particolare sulle problematiche relative alla presenza di migranti anche sul nostro territorio, come nella parrocchia di Vicofaro, concetti poi ribaditi anche ai consiglieri comunali, rispondendo ad alcuni interventi.
"I migranti - ha detto il vescovo, ricordando le parole pronunciate dal Papa, dopo l’incontro sul Mediterraneo che si è tenuto a Marsiglia – non sono un’emergenza, sono una realtà che fa parte della nostra società e lo sarà ancora per tanto tempo. Quindi, al di là di Vicofaro, è una questione che interpella tutti i cittadini e le istituzioni, perché dobbiamo dare una risposta, come Stato e come istituzioni, a questa condizione di vita. Occorrono soluzioni - ha aggiunto il vescovo - che vengono dalle stesse istituzioni e che non si possono relegare a qualcuno di buona volontà che può fare, ma può anche sbagliare". Monsignor Tardelli ha ricordato di avere affrontato l’argomento in più occasioni, proprio con le istituzioni locali.
"Ho già avuto occasione di far presente questa cosa – ha spiegato – perché a volte si tende un po’ a delegare, quasi che la questione migranti sia un pallino della Chiesa. Non è così, è un problema che riguarda gli stati, riguarda l’Europa, riguarda l’Italia e riguarderà anche il futuro, ancora per tanti anni, quindi occorrono risposte che hanno il sapore della politica vera, alta, quella che è richiesta a tutti gli amministratori". Risposte che secondo il vescovo non possono essere quelle dei Cpr (Centri per il rimpatrio).
"Il Cpr – ha detto monsignor Tardelli – è una soluzione per modo di dire, è un cerottino che forse non serve nemmeno a coprire una ferita leggerissima. Ci vuole una politica della migrazione, ci vuole un orizzonte ampio, che veda coinvolta ovviamente l’Italia, ma anche l’Europa". "La visita di un vescovo al Consiglio comunale di Pistoia – ha sottolineato il presidente dell’Assemblea, Emanuele Gelli – è la prima volta che avviene. Siamo protagonisti e testimoni di questo appuntamento, che il vescovo ha chiesto a tutti i consigli comunali della Diocesi, terminata la prima fase del Sinodo diocesano, per ascoltare la voce dei consiglieri comunali, che sono l’elemento di raccordo tra la comunità dei cittadini e l’amministrazione. Abbiamo accolto questa sua richiesta e siamo felici di potere interloquire con lui, proprio in un’ottica di confronto e di scambio costruttivo".
Patrizio Ceccarelli