
Raccolta delle castagne: qualità nella media ma quantità ridotta a livelli molto bassi. Diversi castanicoltori parlano di un terzo rispetto allo scorso anno. "Il 2019 – afferma Jonathan Sabatini dell’associazione 3 mulini – è stato un anno eccellente, il 2020 sfiora il disastroso. Le piante che davano quattro quintali di frutti quest’anno ne hanno prodotto uno e mezzo. I motivi sono molteplici: quando la fioritura era a buon punto sono arrivati diversi giorni di freddo e l’hanno fermata, il cinipide ha fatto la sua parte, la siccità e i cambiamenti climatici hanno inciso pesantemente e il risultato, purtroppo è questo".
A fargli eco Luciano Bozzi: "In Toscana nessuno ha raccolto molto, l’antagonista del cinipide non ha prodotto buoni risultati a causa di condizioni avverse – dice –: i ricci non sono cresciuti e non si sono aperti, così il frutto è rimasto dentro, spesso c’è anche rimasto prendendo bachi, la selezione per fare farina dolce ci lascerà con una raccolta modesta. Tutti i prodotti del sottobosco hanno sofferto di questa situazione, la castagna particolarmente. C’è poi da fare conto con il fatto che i castagneti non sono manutenuti adeguatamente. Vedremo i risultati dopo l’essiccazione, ma non c’è da essere ottimisti. Il nostro è uno standard piuttosto elevato, Provincia e Regione dovrebbero aiutarci a proporre la nostra produzione con un marchio adeguato, oltre a sostenerci nella lotta al cinipide".
"Noi vendiamo – aggiunge – sia a imprese locali che alla grande distribuzione, sugli scaffali però si trovano spesso prodotti provenienti da altre aree, basta pensare che la farina dolce si comincia a trovare da settembre, quando noi non abbiamo ancora iniziato la raccolta. Forse bisognerebbe ripensare anche se le piante sono in condizione di adattarsi ai cambiamenti climatici e valutare se è il caso di sostituirle".
Sugli scaffali la farina dolce si può trovare a prezzi che vanno dai 7 ai 15 euro al chilo, anche questo, secondo i produttori, è un indice della qualità. Pesanti le ripercussioni sull’indotto: ci sono attività che con la raccolta delle castagne fanno il 50 per cento del fatturato, date queste condizioni il calo è destinato a lasciare un segno pesante. Sulla qualità del prodotto ci sono meccanismi che ne garantiscono l’eccellenza. Francesca dell’agriturismo La Piastra afferma che da loro "il processo parte dalla raccolta, la seccatura, la battitura e la macinatura, effettuate tutte in azienda e con metodi tradizionali e che Il prodotto della Montagna Pistoiese risulta eccellente, quest’ anno però in scarsa quantità".
Andrea Nannini