
Sembrava già tutto apparecchiato per un nuovo blocco totale al calcetto. Come si dice in gergo "mancava solo la firma". Proprio quella firma, del premier Conte, che avrebbe sancito un nuovo stop a calcetto e sport di base. Fortunatamente poi, nel nuovo Dpcm, quella firma è arrivata ma solo in parte ed è stata meno dolorosa del previsto. Col nuovo decreto sono state vietate tutte le partite tra amici disputate al di fuori di competizioni organizzate da un ente riconosciuto dal Coni. Un sospiro di sollievo per Asi, Msp e per tutte quelle organizzazioni che potranno andare avanti col lavoro. "Lunedì ce la siamo vista veramente brutta – ammette Francesco Vallerini, referente squadre Prato e Pistoia della Msp – perché a Pistoia avevamo iniziato i campionati proprio il 12 ottobre quindi le società mi hanno tempestato di messaggi". Gli fa eco Alex Lunardi, responsabile settore calcio regionale Asi: "Avevo tranquillizzato la maggior parte delle squadre dicendo che i nostri campionati sarebbero proseguiti. Quando vedevo però che il Decreto non arrivava ho per un attimo temuto di essermi sbagliato. Finalmente è ufficiale il decreto e possiamo quindi continuare".
Continuare sì ma con misure più rigide. "La mascherina andrà tenuta sempre – prosegue Lunardi - fino a che non si scende in campo. Allenatori e dirigenti non possono toglierla. All’ingresso poi ci sarà un addetto alla misurazione della temperatura. Spogliatoi sanificati e accessibili solo a chi ha disputato la gara". Misure simili anche in Msp. "Il responsabile della squadra dovrà rilasciare al direttore di gara l’autocertificazione compilata di tutti i compagni dove si dichiara che nessuno ha avuto sintomi nelle 48 ore precedenti mentre il foglio con le temperature misurate sarà firmato dai giocatori e lasciato alla struttura ospitante".
Chi esce più ammaccato da questo nuovo Decreto sono i gestori dei campi di C5. "Il blocco ai privati è per noi un’enorme perdita – dichiara Roberto Cipriani del centro Il Carbonizzo – dato che solitamente erano tutti gruppi di amici che rimanevano poi anche a mangiare una pizza da noi. Cercheremo di organizzare qualcosa per poter recuperare anche loro, altrimenti andare avanti sarà sempre più problematica". Regole chiare e protocolli da rispettare dunque ma il calcetto – quello organizzato – è salvo.
Giacomo Mazzanti