MARTINA VACCA
Cronaca

Pistoia: "Diffamò gli studenti", la preside a processo

Festino in assemblea e sospensioni per due ragazzi. Adesso dirigente e vice sono sotto accusa: "Diffamazione e regolamento modificato"

Un'aula (Foto di repertorio)

Pistoia, 16 febbraio 2022 - Un festino a base di alcol nel bel mezzo dell’assemblea degli studenti e una studentessa, ubriaca, appoggiata su un palo e "dipinta" dai compagni con i pennarelli. Lo scandalo esplose nel marzo del 2019. L’assemblea era quella dei ragazzi del liceo artistico Petrocchi, e si svolse nella Cattedrale ex Breda.

Bullismo al Petrocchi, cosa accadde

Sul posto intervennero la polizia e la Digos. Poi scattarono anche i provvedimenti disciplinari per gli studenti coinvolti. Tra questi, anche due ragazzi più giovani, accusati di aver assistito agli atti di bullismo nei confronti della loro compagna di scuola. Per loro scattò la sospensione con obbligo di frequenza, un provvedimento che fu subito contestato dalle loro famiglie che presentarono denuncia: entrambi i ragazzi avrebbero raccontato di non essere presenti nel momento in cui si svolgevano le angheria sulla compagna. Ieri, la preside dell’istituto, Elisabetta Pastacaldi, e la sua vicaria Angela Borselli, entrambe di Prato, sono state rinviate a giudizio.

Le accuse per entrambe sono quelle di falso in atto pubblico, per aver falsamente attestato, durante la riunione dell’Organo di Garanzia scolastico che doveva decidere sui ricorsi dei ragazzi contro le sospensioni, che "il regolamento disciplinare con relative sanzioni nonché la struttura e la regolamentazione dell’organo di giustizia sono presenti nel Ptof (piano triennale dell’offerta formativa) pubblicato sul sito del liceo".

In sostanza, secondo l’ipotesi della Procura, avrebbero sostenuto che nel regolamento erano previste le sanzioni comminate ai ragazzi. La preside Pastacaldi è anche accusata dei reati di diffamazione pluriaggravata, violazione del segreto di ufficio ed un ulteriore falso in atto pubblico per aver alterato il regolamento disciplinare, inserendo le sanzioni già in esecuzione contro i ragazzi, facendo apparire che fossero già in vigore in precedenza. Le indagini, lo ricordiamo, furono svolte dalla polizia, sotto la direzione del pubblico ministero Leonardo de Gaudio.

I due ragazzi ed i rispettivi genitori si sono costituiti parte civile nel processo per ottenere il risarcimento del danno e sono rappresentati dall’avvocato Fabio Maria Galiani del foro di Roma, mentre la preside e la sua vice sono assistite rispettivamente dagli avvocati Massimo Taiti e Niccolò Grossi.

Secondo l’accusa, la preside avrebbe offeso la reputazione dei due studenti, rilasciando interviste anche in tv, nelle quali esprimeva il suo giudizio: "Sono tutti studenti di prima – avrebbe detto – chi frequenta questa scuola non fa di queste cose: hanno tutti 14-15 anni, vuol dire che non sono ancora ‘petrocchizzati’".

Terribile la scena che si trovò davanti la preside Pastacaldi la mattina del 28 marzo 2019, quando avvertita dagli insegnati si precipitò all’assemblea: una ragazzina di appena 15 era sdraiata in terra, evidentemente ubriaca, e i compagni le avevano scritto frasi oscene sul corpo.