Bullismo durante l’assemblea . Assolta l’ex preside Pastacaldi sotto accusa per due sospensioni

Nessun falso e nessuna diffamazione verso gli studenti. Assoluzione anche per la vicepreside del Petrocchi

Assolte con formula piena. Preside e vicepreside, all’epoca dei fatti, del liceo artistico Policarpo Petrocchi. Non vi furono falsi ideologici, nè diffamazione nella vicenda della drammatica assemblea d’istituto del 29 marzo 2019, in cui avvennero atti di bullismo verso una studentessa. Nel primo pomeriggio di ieri i giudici del collegio presieduto da Alessandro Buzzegoli (a latere Paolo Fontana e Alessio Azzaroli), hanno pronunciato la sentenza che chiude il processo in corso da quasi due anni in tribunale, a Pistoia. Assoluzione perchè il fatto non sussiste per i primi tre episodi di falso che erano stati contestati dall’accusa nei confronti della ex preside Elisabetta Pastacaldi, 68 anni, di Prato, e assoluzione, per non aver commesso il fatto, sempre per Elisabetta Pastacaldi, dall’accusa di diffamazione. La ex dirigente del Petrocchi era difesa dagli avvocati Carlotta Taiti e Massimo Taiti del foro di Prato. E assoluzione, perchè il fatto non sussiste, per la vicepreside Angela Borselli, 55 anni, di Pistoia, per l’unico episodio di falso che le era stato contestato. Era difesa dall’avvocato Paolo Frosini del foro di Pistoia.

Prova non raggiunta, come si ricorderà, per l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio per il quale era stata chiesta l’assoluzione nei confronti della ex preside Pastacaldi, e così è stato.

La pubblica accusa, sostenuta in aula dal pubblico ministero Luigi Boccia, aveva chiesto la condanna a 1 anno e 2 mesi per Elisabetta Pastacaldi e 8 mesi per la vicaria Borselli.

In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza pronunciata ieri, i difensori ritengono che possa essere stata accolta la linea difensiva da loro sostenuta nel corso del lungo dibattimento e ribadita con vigore durante le loro arringhe: e cioè che non vi era stata alcuna irregolarità nel regolamento (approvato nel 2018), che aveva portato alla sospensione di 30 giorni, con obbligo di frequenza e svolgimento di lavori socialmente utili, nei confronti di due studenti del Petrocchi, parte civile nel processo e assistiti dall’avvocato Fabio Maria Galiani.

"L’assoluzione, con formula piena, è il risultato in cui speravamo – ci detto ieri dopo la sentenza l’avvocato Carlotta Taiti di Prato –. Questo, per la nostra assistita, la professoressa Elisabetta Pastacaldi, è stato un processo estremamente sofferto ed è andata in pensione nel settembre scorso, senza sapere ancora l’esito. Con questa sentenza si mette un punto a un vicenda che parte da cinque anni fa, un fatto brutto che ha avuto risvolti nei confronti di chi aveva applicato le sanzioni".

Un fatto che ebbe un’eco molto vasta per i presunti atti di bullismo nei confronti di una ragazza durante l’assemblea della scuola alla cattedrale di via Pertini e poi per i provvedimenti che furono presi. Le due sospensioni, come si ricorderà, erano al centro dell’accusa. Un provvedimento che, nella prospettazione del pm, sarebbe stato messo agli atti della scuola soltanto dopo quella drammatica assemblea, da qui l’accusa di falsità ideologica. La preside non aveva mai fatto i nomi dei ragazzi pubblicamente, ma come sostenne il pm in aula: "Li aveva indicati come coloro che si erano macchiati di una colpa gravissima". Da qui l’accusa di diffamazione da cui è stata assolta.

Sul verbale scolastico del 2018, prodotto in aula dalla difesa, aveva puntato l’avvocato Carlotta Taiti: esisteva prima di quella drammatica assemblea. In quel verbale il consiglio di istituto aveva approvato il nuovo regolamento, quello che prevedeva la sospensione con frequenza obbligatoria e i lavori socialmente utili, e che ha fatto cadere l’accusa di falso, anche se non era stato aggiornato il sito della scuola.

l.a.