
Il giorno dopo la bufera nel quarier generale arancione di ripa Castel Traetti, la Pistoiese prende le distanze dal suo partner commerciale, la Omav. I controlli della Guardia di Finanza su mandato della procura di Avellino hanno creato non pochi malumori tra i vertici della società arancione. E a chiarire i mal di pancia è l’amministratore unico, l’avvocato Alessandro Gammieri: "Abbiamo subito un disservizio da tutta la vicenda. Per ora la sponsorship non si tocca, ma abbiamo già individuato un’altra società che possa fornirci gli stessi servizi commerciali. Questa scelta, in realtà, è dettata anche da una convenienza economica – precisa – dovuta a una valutazione precedente all’indagine e ai controlli che ne sono scaturiti. Infatti, abbiamo già individuato su Pistoia una un’altra società che ci offrirà i medesimi servizi a un costo minore. Sta di fatto che quello che è accaduto martedì ci ha creato non pochi problemi. Infatti, stiamo valutando di tutelarci dove necessario". Gammieri ha anche chiarito che il club sta pensando a un trasferimento degli uffici in via Bonellina.
I controlli della Guardia di Finanza di Pistoia, su disposizione dei colleghi di Avellino, lo ricordiamo, sono scattati martedì mattina, negli uffici di ripa Castel Traetti dove ha una sede operativa l’azienda di servizi Omav Srl, partner commerciale della Us Pistoiese 1921 fin dall’avvento della nuova proprietà (che a sua volta ha stabilito il proprio quartier generale al medesimo indirizzo). I finanzieri hanno richiesto alcuni documenti relativi a un’azienda cliente della Omav. Le verifiche sono scattate in seguito all’indagine, avviata dalla Procura di Avellino, che vede coinvolto tra gli altri anche Maurizio De Simone, dipendente amministrativo della Omav, nata un anno fa e facente capo a Omar Vecchione, che fornisce diversi servizi al club arancione. L’accusa per gli undici indagati è di associazione per delinquere e truffa aggravata per ottenere falsi crediti di imposta per interventi edilizi mai avvenuti nell’ambito dei cosiddetti bonus facciate e bonus ristrutturazioni. Si parla di un giro di affari di 15 milioni di euro, nelle imprese coinvolte in varie province. De Simone risulta tra gli indagati: per lui è scattato dunque il sequestro dei conti correnti. Per questo la Omav ha comunicato a mezzo pec il suo licenziamento.
"Abbiamo richiesto e ottenuto dalla Omav spiegazioni a mezzo pec di quanto accaduto – spiega ancora l’avvocato Gammieri – Per ora ci riteniamo soddisfatti, anche perché l’azienda ha prontamente provveduto al licenziamento. Dal punto di vista personale mi dispiace di quanto accaduto, ma è chiaro che noi dobbiamo tutelare gli interessi della Pistoiese. Per il resto, dobbiamo valutare il da farsi. E ogni decisione dovrà essere presa in accordo con la proprietà, dunque con la Digimark". E il patron tedesco Stefan Lehmann.
Due le società e undici gli indagati nel mirino della Guardia di Finanza di Avellino. Le indagini, in una prima fase hanno identificato sette persone sprovviste dei requisiti per giustificare crediti di imposta pari a cinque milioni e mezzo. Successivamente si è risaliti a un sodalizio criminale che attraverso la costituzione di diverse società, con sede legale sull’intero territorio nazionale, intestate a prestanome, avrebbero creato crediti di imposta per quasi dieci milioni di euro sulla base di attestazione di lavori di rifacimento delle facciate in realtà mai avvenuti. Questi crediti erano stati poi ceduti ad una società di Avellino riconducibile ad alcuni indagati.
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