Baby rapinatori nei guai. Movida vietata per 3 anni dopo il colpo sulla turista

La maxi misura nei confronti dei due 17enni che lo scorso week end hanno derubato dello smartphone una messicana in piazza a Firenze.

Ai due minorenni, autori di una brutta rapina avvenuta la scorsa settimana in via de’ Benci, è stata vietata per tre anni la frequentazione della movida di Santa Croce.

La maxi prescrizione, detta “Dacur“ (divieto di accesso alle aree urbane) elaborata dalla Divisione Polizia Anticrimine e applicata dal questore Maurizio Auriemma, è frutto delle recenti novità introdotte dal “decreto Caivano“, tra le quali l’aumento della durata delle prescrizioni imposte con i provvedimenti, nonché l’inasprimento delle pene per i trasgressori dei divieti imposti dall’autorità di pubblica sicurezza. I due 17enni, residenti a Prato, sono stati denunciati nella notte fra domenica e lunedì con l’accusa di aver messo a segno (con l’aiuto di una terza persona, un 22enne di Pistoia) una rapina a mano armata ai danni di una giovane turista messicana, depredata dello smartphone.

Le volanti della polizia hanno rintracciato il gruppetto e poi recuperato l’arma - risultata poi a salve - che era stata nascosta sotto un’auto in sosta. Negli uffici di polizia i due minorenni si sarebbero messi ulteriormente nei guai, minacciando e oltraggiando i poliziotti che stavano riaffidando entrambi alle proprie famiglie di origine: nei loro confronti è scattata un’ulteriore denuncia.

Il questore Auriemma, nel provvedimento in via di notifica, ha evidenziato "una forte aggressività" in questi fatti "gravemente lesivi per l’ordine e la sicurezza pubblica", ritendendo che i due 17enne abbiano manifestato una "pericolosità sociale attuale e concreta". Non potranno frequentare, la sera e la notte, le strade intorno a piazza Santa Croce su cui si affacciano i locali: via de’ Benci, via Verdi, via Magliabechi. Il Decreto Legge è entrato in vigore lo scorso fine settimana proprio nell’ambito delle "misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale”.

Prima del Decreto Caivano la durata del cosiddetto “Daspo Urbano” poteva avere una durata da sei mesi a due anni; ora si va da un minimo di 1 a un massimo di 3 anni. E per i due pratesi è stato quindi applicato il massimo. La nuova legge prevede inoltre sanzioni più severe per i trasgressori che ora rischiano da uno a tre anni di carcere (prima era da sei mesi a due anni) oltre ad una multa salata che va da 10mila a 24mila euro (prima era da 8mila a 20mila euro). Per quanto riguarda invece il terzo uomo, il 22enne di Pistoia, incensurato, anch’egli denunciato per rapina aggravata in concorso, questi non potrà rimettere piede nel capoluogo toscano per un intero anno.

Nei suoi confronti il questore ha emesso un divieto di fare ritorno nel comune di Firenze, applicando sempre le ultime novità legislative che, nel caso specifico, adesso prevedono per chi violi le disposizioni impartite, la reclusione da sei a diciotto mesi (prima era da uno a sei mesi) oltre ad una multa fino a 10mila euro.

stefano brogioni