FRANCESCO STORAI
Cronaca

Autolinee, sit-in dei Cobas. I malumori per i turni di lavoro

Sit-in dei Cobas contro Autolinee Toscane e alle ipotesi di peggioramento delle condizioni di lavoro. È avvenuto nel pomeriggio di...

L’iniziativa dei Cobas ieri mattina davanti alla ex sede di Copit in via Pacini mentre era in corso l’incontro con i sindacati

L’iniziativa dei Cobas ieri mattina davanti alla ex sede di Copit in via Pacini mentre era in corso l’incontro con i sindacati

Sit-in dei Cobas contro Autolinee Toscane e alle ipotesi di peggioramento delle condizioni di lavoro. È avvenuto nel pomeriggio di ieri, in via Pacini sotto la ex sede Copit, la protesta organizzata dal sindacato Cobas nei confronti di Autolinee Toscane.

La mobilitazione si è tenuta all’esterno del palazzo dove all’interno, contemporaneamente, era in corso un incontro tra i vertici dell’azienda e le sigle confederali Cgil, Cisl e Uil. Alla base della protesta, l’ipotesi di rinnovo contrattuale che prevede – secondo i Cobas – un significativo peggioramento delle condizioni lavorative per i neoassunti, con meno turni di riposo e la possibilità, nei casi più estremi, di arrivare fino a 11 giorni consecutivi di lavoro tra una pausa e l’altra.

Una prospettiva che ha generato forte malcontento tra gli autisti, in particolare tra i più giovani, ma che preoccupa anche molti dei conducenti "storici" provenienti dalle ex aziende Copit e Lazzi.

Per questi ultimi, il rinnovo ipotizzato comporterebbe un peggioramento più lieve, ma comunque percepito come inaccettabile.

"Abbiamo avuto due assemblee molto partecipate a livello provinciale – spiega Andrea Seghi, del coordinamento provinciale Cobas e autista – in cui è emerso con chiarezza il disagio dei lavoratori, specie tra i più giovani. Il sit-in di oggi è stato un segnale concreto: non accettiamo questo impoverimento del lavoro ed una disparità di trattamento così marcata tra neoassunti e lavoratori con più esperienza".

Al presidio hanno preso parte sia neoassunti che dipendenti con maggiore anzianità, uniti nella richiesta di condizioni contrattuali più eque e nella critica a un sistema che, secondo i Cobas, rischia di spaccare ulteriormente la categoria.

F.S.