Atleti paralimpici, serve aiuto: "Dalla Regione nessun contributo"

Sono tante le difficoltà, non soltanto economiche, che deve affrontare lo sport nel nostro territorio. Parla Porciani "Ci sono realtà disposte ad accogliere gli atleti disabili, mancano istruttori che abbiano frequentato gli appositi corsi".

Atleti paralimpici, serve aiuto: "Dalla Regione nessun contributo"

Massimo Porciani, presidente regionale del Comitato Italiano Paralimpico, insieme al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

PISTOIA

Paralimpiadi senza atleti pistoiesi. Iniziano oggi a Parigi i XVII Giochi paralimpici estivi: in gara ben 13 toscani, ma nessun pistoiese, né di città né di provincia. "Avrebbe potuto qualificarsi Alessia Biagini, la campionessa di scherma – fa sapere Massimo Porciani, originario di Montecatini Terme, da 13 anni presidente regionale del Comitato Italiano Paralimpico (Cip), membro della Giunta toscana del Coni e di quella nazionale del Cip –: ma ha fallito le due ultime due prove di Coppa del Mondo e quindi non è presente nella Capitale francese. Un peccato, perché avrebbe meritato di esserci". Porciani, una laurea in Scienze politiche, imprenditore e consulente aziendale, un’istituzione dello sport paralimpico italiano, è nella Ville Lumiere: fa parte della delegazione tricolore. Se facessimo una classifica per province, quale posizione occuperebbe Pistoia nello sport paralimpico?

"L’ultima. Per meglio dire, si giocherebbe l’ultimo posto con Arezzo – ammette –. A Pistoia e in provincia ci sono società sportive disposte ad accogliere gli atleti disabili, ma non ci sono istruttori paralimpici, ovvero istruttori che abbiano frequentato gli appositi corsi e siano stati abilitati all’insegnamento delle disCipline paralimpiche. Che, è bene sottolinearlo, sono tutto un altro sport, tecnicamente e tatticamente, e quindi necessitano di istruttori ad hoc".

Ora che il Cip è un ente pubblico, serve ancora maggiore attenzione: "Dobbiamo stare attenti – spiega sempre Porciani – a come investire le nostre poche risorse. Bisogna che le società sportive favoriscano la partecipazione degli istruttori ai corsi per abilitazione. La domanda di sport paralimpico c’è, ma poi ci sono da considerare gli spostamenti, i costi. Purtroppo la Regione Toscana non ci dà un centesimo. Negli ultimi tre anni, ho portato oltre mezzo milione al Cip. La Regione mi ha dato zero: niente al Coni né al Cip. Giani ha stanziato 10 milioni per gli impianti sportivi, quindi le domande le fanno i Comuni. È vero che poi dell’impianto ne beneficia anche la società sportiva, ma paga un canone. Il Veneto, tanto per fare un esempio, ha stanziato 300mila euro".

Gianluca Barni