
Enrico Rossi
Pistoia, 10 novembre 2014 - Non solo il suo parere favorevole alla realizzazione della cassa d’espansione ai laghi Primavera ma anche una sollecitazione all’amministrazione comunale affinchè i lavori vengano affidati entro il 2015 attraverso un percorso già condiviso. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, replica ad una mail inviata da Daniele Manetti e Niccolò Lucarelli (comitati contro le alluvioni della piana) sull’opera che sta facendo discutere, in queste settimane, la comunità. Il presidente, rassicurando sulla posizione dell’ente regionale in merito, spiega come proprio qualche settimana fa ci sia stato in Comune un confronto sul tema. «C’è stato un incontro alla presenza del sindaco – spiega nella lettera di risposta Enrico Rossi – abbiamo risollecitato l’attuazione dell’intervento e individuato già il percorso per arrivare nel 2015 all’appalto dell’opera».
Le parole di Rossi sono una vera e propria tegola per le decine di pescatori che da alcune settimane si stanno impegnando per salvaguardare quello che hanno definito «un patrimonio verde dell’intera città». Volontari che insieme alla Fipsas gestiscono l’area da anni dove, non si va solo a pescare, ma si relizzano attività dedicate alle famiglie, le scuole e i disabili. Un patrimonio che, secondo i gestori, andrebbe forzatamente disperso una volta realizzata l’opera. Ad essere ancora più perentorio in replica ai comitati della piana è l’ingegnere Giovanni Massini che si occupa in Regione della difesa del suolo. «La cassa d’espansione si farà – scrive senza esitare – aiuteremo il Comune ad accellerare l’inizio dei lavori. Una volta partiti, ci vorranno circa uno o due anni». Parole rassicuranti per i comitati della piana che da anni chiedono opere idrauliche importanti al Comune di Pistoia. «Non possiamo allagarci perchè Pistoia non si attiva sul proprio territorio di competenza – dice Manetti – Sulla piana abbiamo sei casse d’espansione». Un «treno» che sta correndo, quindi, quello dei laghi Primavera e che può essere bloccato solo nel caso in cui il Ministero, la Regione o l’Autorità di bacino esprimano un parere negativo sul progetto. Attualmente il preliminare è in fase di Via ( valutazione impatto ambientale) nazionale.
E’ stato da poco pubblicato nella gazzetta ufficiale e i cittadini hanno la possibilità di dire la loro per i prossimi 45 giorni. Tutti coloro che non sono d’accordo con l’opera che verrà realizzata a pochi passi dal viale Adua possono quindi far sentire la propria voce in questo momento. Una volta che gli enti coinvolti diranno «si» al preliminare il progetto diventerà esecutivo e i lavori saranno appaltati. Intanto una discussione sul tema è stata avviata anche nelle commissioni consiliari competenti grazie a due mozioni presentate dai consiglieri del Movimento 5 stelle.
Michela Monti