
Per lunedì 16, alle 21 in sala consiliare, è convocato il consiglio comunale con due punti all’ordine del giorno. Il primo riguarda le dimissioni della consigliera di Fratelli d’Italia Simona Siringo con convalida del nuovo consigliere, Carlo Frosini. Al secondo punto le comunicazioni a seguito della richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale, inoltrata dai gruppi di opposizione Pd-Agliana insieme, Agliana in comune, Movimento 5 stelle e Agliana civica dopo il consiglio del 4 gennaio, dove non è passata la mozione di sfiducia che chiedeva le dimissioni del sindaco Luca Benesperi.
I quattro gruppi chiedono risposte in merito alla proposta di entrare in maggioranza a determinate condizioni, avanzata dal consigliere Alfredo Fabrizio Nerozzi di Agliana cambia, che si è astenuto sulla sfiducia.
Le opposizioni chiedono di verificare l’esistenza della nuova composizione di maggioranza oppure se c’è l’effettiva possibilità di dimissioni del primo cittadino. Al momento l’ipotesi di dimissioni di Benesperi sembra decadere poiché, come abbiamo annunciato ieri, si va verso la formazione di una nuova maggioranza in consiglio comunale, dove ai gruppi di centrodestra (Lega, FdI e Forza Italia) si aggiungerà Nerozzi con Agliana cambia che passerà dall’opposizione alla maggioranza ma resterà una componente civica e punterà a rafforzare l’attenzione sui temi ambientalisti.
Mentre si attende l’ufficializzazione della nuova maggioranza, l’attuale situazione politica aglianese è sotto i riflettori anche di chi non è in consiglio comunale. Fanno la loro analisi quattro ex assessori della giunta bis guidata dall’ex sindaco Giacomo Mangoni: Giulia Ammannati Palandri, Luciano Nesti, Ambra Torresi e Massimo Zucchelli.
"Non è nostro compito giudicare l’operato del sindaco, che democraticamente eletto sta portando avanti il suo mandato – affermano -. Tuttavia è lecito far presente come, in ogni amministrazione politica che si rispetti, dove venga a mancare la maggioranza, l’epilogo non può essere che nuove elezioni. La mozione votata il 4 gennaio - osservano - ha visto proporre una sorta di emendamento, non presentato come tale da Nerozzi, il quale ha messo il sindaco dinanzi alla scelta obbligata di rettificare il programma elettorale o presentare le dimissioni e questa sorta di emendamento non è stata votata dai componenti del consiglio. Al di là dello schieramento politico di appartenenza – concludono –, è il momento di iniziare a comprendere come in realtà territoriali quali Agliana ciò che conta è preparazione, serietà, responsabilità e correttezza".
E il direttivo del circolo Prc rileva: "Agliana cambia teoricamente è collocata nell’area di centrosinistra. I cittadini che votarono Agliana cambia pensarono ad una formazione di centrosinistra, mentre il loro rappresentante si proferisce per essere arruolato in una maggioranza di centrodestra, contraddicendo ai principi fondamentali di coerenza e serietà politica che sono sempre validi a prescindere dalle diverse idee politiche". Piera Salvi