
Entro aprile il Cis spa emetterà un avviso di manifestazione di interesse per raccogliere proposte di riconversione dell’inceneritore di Montale. Poi saranno i tre comuni proprietari, Agliana, Quarrata e appunto Montale, a decidere, tra le tecnologie proposte, quella da adottare. Intanto nel nuovo Piano dei rifiuti che la giunta della Regione Toscana ha proposto al consiglio regionale è indicata la data del dicembre 2024 come termine del servizio dell’inceneritore di Montale. La frase presente nel piano è la seguente: "Per quanto riguarda il termovalorizzatore di Montale, si segnala che, a fronte del recente rinnovo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), il contratto di servizio per la gestione dell’impianto scadrà nel dicembre 2024".
Viene così confermato quanto concordato nell’ottobre scorso tra l’assessore regionale Monia Monni e i tre sindaci della piana, cioè di scrivere nero su bianco sul piano la data del termine dell’attività dell’impianto. La riconversione invece sarà un processo del tutto autonomo rispetto al piano regionale dei rifiuti. Sarà il Cis, cioè i tre comuni che ne sono proprietari, a decidere quale impianto realizzare al posto di quello esistente. Il primo passo sarà appunto la manifestazione di interesse. I criteri con cui i sindaci sceglieranno tra le proposte presentate sono già stati più volte indicati dal sindaco di Montale Ferdinando Betti: minimo impatto ambientale possibile, mantenimento dei posti di lavoro, sostenibilità finanziaria. "La manifestazione di interesse – spiega l’amministratore unico di Cis spa, Edoardo Franceschi – è rivolta a chi voglia proporre un progetto di riconversione. Così avremo sul tavolo diverse proposte. A quel punto saranno i comuni soci a decidere e in seguito si avvierà la procedura di gara. L’idea nostra è dare in concessione l’impianto ad un soggetto che lo riconverta secondo la tecnologia che va bene a noi, cioè ai tre Comuni. Non abbiamo interesse a fare noi l’investimento, vorremmo lo facesse un soggetto terzo che prende la concessione dell’area per un certo numero di anni, fa l’investimento ed esegue la riconversione e dà una royalty annua per la concessione dell’area al Cis che così ne avrebbe anche un ricavo".
Franceschi assicura nuovamente, come aveva già fatto di fronte alla commissione consiliare di Montale, che il Cis spa arriva all’appuntamento della riconversione con i conti a posto. "Ci sono i fondi per estinguere i mutui – dice Franceschi – e per un accantonamento anche per l’eventualità che no si dovesse andare a una riconversione ma a una chiusura. Il 2022 stato un anno in cui i ricavi sono sensibilmente aumentati per l’esplosione del prezzo dell’energia. Ad oggi quindi Cis è una società per fortuna padrona del proprio futuro". Intanto, per il termovalorizzatore esistente, gestito dalla società Ladurner con un contratto fino al giugno 2024, è stata rinnovata l’Aia (l’Autorizzazione Integrata Ambientale) che prevede degli interventi di ammodernamento per adeguarlo alle migliori tecnologie disponibili. "Fino all’ultimo giorno in cui l’impianto sarà in funzione – afferma Franceschi – saranno fatti gli interventi necessari per adeguarlo alle Bat (Best available tecnology). Per il futuro è tutto nelle mani dei tre comuni soci, che, ricordo, nell’assemblea del Cis decidono per statuto all’unanimità". Nel consiglio comunale di stasera alla Smilea sull’argomento riconversione e piano regionale dei rifiuti si discuteranno due interpellanze del centrodestra e una di Insieme per Montale.
Giacomo Bini