REDAZIONE PISTOIA

Acqua e fango travolgono le case "Vano anche l’utilizzo delle pompe"

Nella Piana la situazione più critica è stata in via Gargigliana per la tracimazione del fosso Acqualunga. Si sfogano i residenti: "Passata una notte d’inferno". Lavori del Consorzio efficaci ma non sufficienti

L’area sul confine tra Agliana e Pistoia è stata ancora una volta la zona più critica, in seguito alle abbondanti piogge di questi giorni. Una ventina di famiglie hanno dovuto combattere l’ennesima battaglia contro l’acqua, alla quale sono purtroppo abituate da tanti anni. In via Garcigliana, nel comune di Pistoia, a causa della tracimazione del fosso Acqualunga, si sono allagate anche alcune case. "Non avevo mai visto tanta acqua riversarsi così nel giro di mezz’ora. Abbiamo le pompe di aspirazione – riferisce un residente –, ma non sono state sufficienti ad evitare l’allagamento delle case che sono state invase da qualche centimetro d’acqua. Abbiamo messo in funzione le pompe verso le 21 di giovedì sera e sono rimaste accese fino alle tre di venerdì mattina, ma non sono bastate. L’acqua è entrata nelle case. E’ stata una notte d’inferno", conclude. Per la tracimazione dell’Acqualunga si è allagata anche via Galcigliana, in territorio aglianese. Anche qui i residenti sono attrezzati e per fortuna sono riusciti ed evitare l’allagamento delle case posizionando davanti alle porte tavole e protezioni. "La strada si è allagata alle 21.30 – racconta una residente – ed è rimasta sott’acqua fino alle tre del mattino. Fortunatamente le protezioni di cui ormai siamo dotati sono state sufficienti a impedire l’allagamento delle case". Come riferisce anche il vicesindaco di Agliana Fabrizio Baroncelli, che ha le deleghe a protezione civile e rischio idrogeologico, nella zona al confine con Pistoia si sono allagate pure le strade della zona industriale Carabattole 2. Inoltre, nella notte e ieri mattina erano impraticabili per allagamento i sottopassi delle vie Lungo Calice e Ferrucci.

"Il livello di tutti i torrenti era alto – riferisce Baroncelli –, ma le maggiori preoccupazioni erano per la Bure. Fortunatamente l’Arno riceveva. La situazione è stata comunque preoccupante". I lavori fatti dal Consorzio di Bonifica Medio Valdarno nell’area al confine tra Agliana e Pistoia per ridurre il rischio idraulico, come la cassa d’espansione sul Settola e il consolidamento di un tratto di argine dell’Acqualunga, si sono rivelati efficaci ma non sufficienti. "Gli interventi fatti sono utili – dice un altro residente – ma rischiano di essere vanificati se non viene sistemato il tratto a monte del ponticino sull’Acqualunga in via Galcigliana. Sollecitiamo il Consorzio e la Regione a intervenire al più presto, altrimenti i lavori fatti e i soldi spesi sono vani". In programma il Consorzio ha un nuovo importante intervento nella zona per oltre un milione di euro. E’ stato approvato il progetto esecutivo per il consolidamento di sponde e argini per mettere in sicurezza idraulica l’Acqualunga. I lavori dovrebbero essere fatti nell’estate 2023. I residenti auspicano in un intervento risolutivo che ponga fine ai disagi che subiscono da tanti anni.

A Quarrata la nottata di allerta meteo si è risolta con strade allagate, campi sommersi e disagio nel traffico. Gli allagamenti, principalmente a causa dello Stella, hanno visto come al solito coinvolte soprattutto via del Falchero, via di Mezzo, via Vecchia Fiorentina II tronco in località Valenzatico e via Brana, ma senza le conseguenze degli anni passati. "Noi abbiamo già passato 15 alluvioni – ha raccontato Sandra Bugetti, residente in via Brana – Sinceramente abbiamo pensato proprio di dover affrontare la sedicesima. Noi abbiamo tutta l’attrezzatura, pompe, idrovore, sacchi, ma quando nella strada l’acqua diventa parecchio alta filtra anche dal terreno. La notte non abbiamo dormito – confida –, perché sappiamo che quando arriva l’onda di piena a Pontelungo a Pistoia, dopo un paio d’ore arriva qua". Su queste "alluvioni a scoppio ritardato" Daniele Manetti di Legambiente Quarrata ha dato la sua spiegazione: "Il motivo è tecnico – ha detto Manetti – quando nell’Ombrone c’è la piena, si chiudono le ’portelle’ che vi buttano l’acqua degli altri torrenti che vi affluiscono. Quindi poi l’acqua va di fuori nelle varie frazioni. Bisogna che l’acqua venga fermata a Pistoia con una cassa d’espansione, per evitare queste situazioni". E che le casse d’espansione già realizzate sul territorio abbiano contribuito a evitare il peggio è la convinzione del sindaco di Quarrata Gabriele Romiti, che ha preferito anche non far chiudere le scuole per non creare disagi alle famiglie: "Le previsioni dell’allerta erano preoccupanti, ma le opere idrauliche fatte negli anni passati ci sta ripagando – ha ammesso Romiti – i bacini della Querciola, Ombroncello, Pontassio e Olmi hanno ridotto la portata dei corsi d’acqua". A fare la differenza anche le idrovore che sono entrate in azione, tranne quella (non gestita dal consorzio di bonifica medio Valdarno) di Casini, per motivi da accertare. "Non è stata messa in funzione per tutta la notte, solo al mattino verso le 10 – inveisce Manetti – ecco perché tutti i campi in destra idraulica sono completamente allagati, al contrario di quelli in sinistra".

Piera Salvi

Daniela Gori