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San Marcello, 3 ottobre 2017 – Niente più vendita di merende fresche a scuola. La ricerca di mercato indetta dall’istituto omnicomprensivo di San Marcello, tramite lettera inviata a sette esercenti del paese, è infatti andata deserta. Così anche per quest'anno, come nei due passati, i ragazzi della media e del superiore di San Marcello dovranno rinunciare alla possibilità di acquistare il panino o la focaccia direttamente in aula.
Nella manifestazione di interesse indetta nel mese di settembre, l’istituto chiedeva la vendita di un elenco già individuato di merende fresche, con due postazioni esterne davanti ai plessi, prima del suono della campanella di ingresso (dalle 7,30 alle 7,55), ad una utenza stimata di circa 380 studenti, con un contributo minimo di 1200 euro da versare all’istituto. Secondo Riccardo Tamburini, titolare del forno situato in via Roma, le condizioni fissate dall’Istituto sarebbero tuttavia “improponibili”.
“Ho portato le merende fresche a scuola per diversi anni – spiega Tamburini, citando una lettera inviata all’Istituto –studenti e genitori mi chiedono di ricominciare e io sarei ben disposto a farlo. Ma come tutti, quando lavoro, devo guadagnare. Per la dirigenza scolastica è facile dire che nessun esercente è più disponibile. Ma un motivo ci sarà...”. Poi specifica: “Fino a qualche anno fa, gli studenti raccoglievano gli ordini delle merende. Io le preparavo e a ricreazione andavo a scuola e le distribuivo nelle classi. Un servizio semplice e rapido, di cui si avvaleva in media oltre la metà dei ragazzi. Per vendere fuori dalla scuola, invece, mi occorrerebbe una specifica licenza, con ulteriori costi e tanta burocrazia. Inoltre, prima della campanella d’ingresso e senza ordinazioni, solo pochissimi studenti farebbero in tempo ad acquistare la merenda. Senza considerare che, ottenuta l’eventuale licenza di vendita ambulante, verrebbe meno l’obbligo di attenersi alle condizioni fissate dalla scuola, incluso l’elenco del tipo di merende, peraltro assurdo: è stata abolita la pizza, mentre figura il panino con la bresaola… tutto ciò è un peccato, perché anche questo servizio contribuirebbe a migliorare la qualità della vita scolastica, e a far lavorare delle persone in più”.
Il dirigente scolastico Carlo Rai, dopo aver precisato che il servizio di fornitura di merende a scuola è un aspetto facoltativo, rassicura che è comunque confermato il funzionamento dei distributori automatici. Poi precisa: “La pubblica amministrazione fissa le regole perché è a conoscenza delle tante problematiche e degli adempimenti aggiuntivi connessi alla sicurezza e all’ingresso di personale estraneo nelle scuole. Proprio per questo la modalità di somministrazione dall’esterno, prima dell’ingresso delle lezioni, è attuata in tanti istituti, anche per evitare che il servizio vada a interferire con l’attività didattica, con problemi organizzativi non indifferenti. Quanto all’elenco della tipologia di merende, - conclude Rai - è stato redatto dalle insegnanti di scienze con attenzione all’aspetto salutistico”.