LORENZO VERO
Sport

Gilardino-Pisa, l’idea di gioco è chiara. Ma adesso serve modellare la rosa

Settimane intense a Morgex per costruire un’identità: moduli, ritmi, lavoro tattico e nuove regole sul campo. Le prime analisi

Marius Marin in azione nella prima amichevole stagionale (foto gentilmente concessa da Pisa Sporting Club)

Marius Marin in azione nella prima amichevole stagionale (foto gentilmente concessa da Pisa Sporting Club)

Alberto Gilardino sta plasmando la sua creatura. Partiamo da un presupposto: è bene adesso mettere le mani avanti. Il lavoro sul campo, di appena due settimane, è ancora troppo poco per instillarsi in una squadra che, al momento, si avvicina ma non risulta ancora quella che presumibilmente l’allenatore avrà a disposizione a inizio campionato, considerando che molti dei giocatori che stanno lavorando a Morgex saranno ceduti, altri ne arriveranno, quegli "innesti capaci di poter disputare la Serie A a un certo livello" di cui ha parlato l’allenatore a Sky, oltre ai sei volti nuovi che già lavorano. Inizia però a crearsi il Pisa del domani: d’altronde, si parte da una buona base, quella del gruppo vincente della scorsa stagione, blocco solido per il prossimo campionato.

E così, dopo oltre una settimana di lavoro in Valle d’Aosta, è possibile vedere questo nuovo embrione di squadra. La vittoria per 7-0 contro la rappresentativa locale ci ha dato le prime indicazioni tattiche che, come spesso accade, iniziano sulla stregua della gestione precedente. Il modulo era il 3-4-2-1, seppur interpretato in maniera differente. Sì, perché il Pisa in questa stagione non potrà permettersi quella verticalizzazione spregiudicata della scorsa.

Attenzione ai dettagli. Questa sarà la parola d’ordine. Anzi, lo è già tutt’ora. Lo hanno fatto intendere i calciatori, nelle varie dichiarazioni rilasciate. "Stiamo curando ogni aspetto, alimentiamo l’entusiasmo" ha detto capitan Caracciolo, evidenziando anche la bravura di Dainelli, collaboratore di Gilardino (446 presenze in Serie A in carriera) nella cura del reparto difensivo. "Il mister e lo staff ci dicono le cose giuste: c’è una grande attenzione ai particolari" ha confermato anche Canestrelli, con Angori che aveva svelato un tema in più: una passione per il possesso palla. Non che si debba pensare a un fraseggio continuo di aquilanesca memoria in casa Pisa: si consideri che alla sua prima stagione in A, il Genoa di Gilardino ha registrato il decimo dato del campionato per possesso, con il 44%.

È più corretto parlare di occupazione degli spazi e di gestione del pallone in determinate zone di campo. Per farlo, l’allenatore ha adottato anche una curiosa tecnica di allenamento vista a Morgex, delimitando il campo in vari settori, ognuno dei quali richiede le giuste scelte. Settori per aiutare i calciatori a capire le proprie idee di calcio, e anche quella costruzione dal basso sulla quale tanto si è dibattuto a Pisa negli scorsi anni.

Che Pisa sarà ad agosto, a ora è difficile dirlo, ma intanto è possibile rintracciare dei temi chiave: possesso e attenzione ai dettagli. Meno spregiudicato, più meticoloso. Si preannuncia così il nuovo Pisa.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su