ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Pisa

Referendum cittadinanza, l’appello degli avvocati di Pisa: ecco chi ha aderito

L’invito in vista dell’8 e 9 giugno: “Occasione per allargare la democrazia e riflettere sul significato di essere cittadini oggi”

Un seggio (foto di repertorio)

Un seggio (foto di repertorio)

Pisa, 3 giugno 2025 - “Votare è un gesto di partecipazione, un’affermazione del ruolo attivo dei cittadini, un passo verso una democrazia più giusta e inclusiva”. È con queste parole che un gruppo di avvocati pisani lancia un appello alla cittadinanza in vista del referendum dell’8 e 9 giugno sulla modifica dei requisiti per ottenere la cittadinanza italiana.

Il quesito referendario propone di ridurre da dieci a cinque gli anni di residenza continuativa richiesti per presentare domanda di cittadinanza, intervenendo su un comma e un inciso della legge 91/1992. “Una modifica minima – spiegano i promotori – che non tocca né gli altri requisiti previsti dalla normativa né i tempi, lunghi, dell’istruttoria successiva alla domanda, che rimangono in media di tre anni”.

Gli avvocati sottolineano come oggi in Italia vivano centinaia di migliaia di persone straniere con regolare permesso di soggiorno, che lavorano, pagano le tasse, crescono figli nati e formati nel nostro Paese, ma che rimangono formalmente escluse dalla piena cittadinanza. “È una legge vecchia di trent’anni che, di fatto, impedisce a chi è parte integrante della nostra comunità di votare, partecipare ai concorsi pubblici, essere eletto nelle istituzioni e perfino di rappresentare l’Italia nello sport”.

“È un’ingiustizia – si legge nell’appello – e il diritto può essere uno strumento fondamentale per correggere disuguaglianze e discriminazioni. Ma oltre al merito tecnico, il referendum rappresenta anche un’opportunità per riflettere sul significato attuale della cittadinanza e sull’identità democratica del nostro Paese”.

Secondo gli avvocati, è il momento di superare una visione basata esclusivamente sul legame di sangue e di abbracciare un’interpretazione costituzionale della cittadinanza: “La cittadinanza è riconoscimento e partecipazione, è costruzione condivisa di una casa comune in cui possano convivere, nel rispetto dei diritti fondamentali, persone con idee, culture e appartenenze diverse”.

L’appello si conclude con un invito rivolto a tutti, non solo a chi ha origini straniere: “Il referendum ci riguarda tutte e tutti, perché riguarda la definizione stessa di popolo e di sovranità. Per questo è fondamentale andare a votare e votare sì, per dare un segnale chiaro in favore di una società più coesa, giusta e democratica”. I promotori dell’appello sono: Andrea Callaioli, Martina Bianchi, Francesco Cerri, Elisa Giraudo, Giancarlo Altavilla, Maria Grazia Longo, Germano Scarafiocca, Vincenzo Poso, Ranieri Del Torto, Michele Palla, Nicola Favati, Maria Anna Abbondanza, Ilaria Fiori, Ezio Menzione, Claudio Lazzeri, Alessandro Zarra, Guido Verdianelli.

Numerose le adesioni già raccolte, tra cui quelle di:Elisabetta Visci, Eleonora Infelise, Agnese Bertini, Cristina Bibolotti, Sara Baldini, Ottavio Bonaccorsi, Irene Braca, Tommaso Azzaro, Marco Romeo, Renzo Verdianelli, Giulia Verdianelli, Lodovico Luis Espinoza, Lorenzo Carboni, Luigi Bimbi, Chiara Bonaguidi, Alberto Chiocchini, Ornella Agliotti, Clara Fanelli, Lorenza Di Cerbo, Michela Luperini, Silvia Di Gaddo, Maria Agostini, Carolina Missoni, David Cerri, Claudio Bolelli, Cristiana Carcelli, Maria Grazia Senatore, Guido Bolelli, Rolando Rossi, Costantino Cavallaro, Andrea Senese, Cecilia Guainai, Gaetano Ruggieri, Stefano Verità, Eunice Ng Pak, Paolo Savino, Serena Caputo, Brunilda Xhelaj, Giulia Tani, Luisa Rita Sacheli, Roberto Nocent, Simona Vaselli, Luigi Dell’Aquila, Enrica Inghilleri, Vittorio Mati, Dario Scordo, Salvatore Grillo, Stefania Mezzetti, Andrea Lupetti, Anna Micheli.