
Il rettore Riccardo Zucchi
"Definire le attività e l’organizzazione del Nuovo Ospedale, inserendole in una nuova programmazione di area vasta, tesa a rafforzare le interazioni con l’Azienda Usl Toscana nord-ovest, a stabilire i corretti rapporti fra assistenza territoriale e attività di terzo livello e ad avviare una interazione sempre più stretta con la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, anche in vista dell’auspicabile realizzazione di un Irccs con competenze nell’area cardio-toracica". A dirlo è stato il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, intervenuto ieri durante la presentazione ufficiale della nuova direttrice generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, Katia Belvedere, che subentra a Silvia Briani.
Un passaggio che ha visto Zucchi tracciare insieme al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il percorso futuro della sanità pisana, in vista soprattutto dell’imminente completamento del Nuovo Ospedale Santa Chiara. Zucchi ha ricordato il ruolo strategico degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, capaci di accedere a finanziamenti statali mirati per la sperimentazione clinica, con ricadute dirette e positive per i pazienti.
Una barriera culturale superata, come aveva detto anche Federico Gelli, ex vicepresidente della Regione e oggi direttore della sanità toscana, intervenendo al convegno organizzato da Farmindustria lo scorso 13 maggio e per cui "è stata infranta la campana di vetro e superata l’idea un po’ bislacca della precedente amministrazione di non puntare sugli Irccs". Per il rettore, la figura dell’avvocato Katia Belvedere presenta tutte le qualità necessarie per governare questa. Un passaggio è stato rivolto anche al presidente Giani, al quale Zucchi ha chiesto un impegno condiviso: "Il derby tra Pisa e Fiorentina è bene che rimanga nei campi da calcio e non si estenda ad altri settori dove è necessario fare squadra a livello regionale. Collaborare sotto la guida, per restare nel campo dei paragoni calcistici, di un commissario tecnico rappresentato proprio dal presidente della Regione".
Il riferimento è anche al settore della cardiologia: "Negli anni Ottanta eravamo i migliori in Italia – ha ricordato Zucchi – oggi la collaborazione con altri enti è necessaria per riprendere quel posto che ci spetta. Io personalmente ho vissuto la ‘guerra del cuore’ tra i diversi enti in passato, e oggi ne paghiamo le conseguenze". Secondo il rettore, dunque l’assenza di sinergie ha frenato la sanità toscana. "L’esempio – ha sottolineato – è la cardiologia tra Massa e Pisa: oggi con la Fondazione Monasterio siamo circa al terzo e quarto posto nei ranking di settore. Insieme potremmo essere al primo. Questo significherebbe, va da sé, maggiore capacità di attrazione sia per i finanziamenti che per le figure professionali".
Enrico Mattia Del Punta