
di Paola Zerboni
"Che disastro, avevamo appena riaperto dopo il lockdown. E ora dovremo star chiusi di nuovo chissà per quanto. E dobbiamo anche ringraziare il cielo che non ci è morto sotto gli occhi nessuno". Ha ancora il cuore a mille ma cerca di mantenere la calma, Alessandra Barsacchi, da 13 anni titolare, con il figlio Alessandro Benedetti, della pizzeria-rosticceria "da Liana", al civico 43 di via dell’Aeroporto. "Ho sentito una prima botta, il rumore di una sgommata e poi uno schianto tremendo. Sembrava uno sparo. I tavolini apparecchiati son volati via, ho sentito le grida dei ragazzi sotto il mio gazebo e le altre grida per strada. Ero da sola, stavo aspettando mio figlio e non avevo ancora finito di sistemare tutto, per cui al tavolo prenotato da cinque si stavano per sedere soltanto in due. Questo piccolo ritardo è stato una fortuna, perché quella macchina li avrebbe colti in pieno tutti e cinque. Invece solo Eleonora, una delle due educatrici è rimasta incastrata con le gambe piegate, tra la ringhiera del gazebo e il cofano dell’auto". Alessandra è stata anche la prima a chiamare i soccorsi. "La macchina era sempre in moto, dal cofano arrivava odore di gas – racconta ancora – ma sempre per fortuna stava passando un camion di vigili del fuoco, proprio qui davanti. Si sono fermati loro per primi e hanno liberato la ragazza, mettendo anche in sicurezza la macchina. Poteva pure esplodere tutto".
Seduta su una delle sedie di plastica sopravvissute allo schianto c’è Manjola Kaci, la giovane mamma che occupava il sedile posteriore della Clio coinvolta nel tamponamento. "Non mi sono accorta di nulla – dice – ho sentito solo un gran colpo". Al volante era suo marito Admirin Kaci, muratore, e con loro c’erano i due bambini, un maschietto e una femminuccia, in lacrime. "Mamma ho paura", ripete la bimba. "Stavamo tornando dal mare – spiega Kaci – arrivavo da via Pardi per andare in via Quarantola dove abitiamo. Ho frenato alla rotatoria per far attraversare due ragazzi. Ho sentito una gran botta, e ho visto la macchina che ci ha colpito continuare la sua corsa contro la pizzeria".
Sua moglie non dice più nulla, è impietrita dallo spavento. Una delle quattro ambulanze intervenute la porta in ospedale, con probabiile trauma alla schiena, mentre lui viene sentito dagli agenti della Municipale, che attraverso le testimonianze di passanti e residenti stanno ora cercando di ricostruire l’esatta dinamica dello spaventoso incidente. Non il primo, dice chi abita in via dell’Aeroporto. "Qui è un continuo – ripete Alessandro Benedetti, mentre mentalmente fa già la conta dei danni subiti dalla pizzeria che gestisce insieme alla mamma – da quando c’è questa rotatoria le cose sono peggiorate, è un rumore continuo di fanali rotti". "Prima, con l’incrocio dovevano tutti frenare – gli fa eco il signor Bruno, che abita proprio a due passi dalla pizzeria e dalla rotonda. Ora invece i pedoni sono costretti ad attraversare subito dopo la curva e le macchine sono costrette ad inchiodare. Senza contare che, di notte e di giorno, ora auto e scooter viaggiano tutti a velocità sostenuta, come se fossimo una tangenziale. Tutte le mattine si trova qualche gatto schiacciato. Ma oggi (ieri, ndr) poteva anche andare molto peggio".