
"I medici sono medici, indipendentemente che siano ospedalieri o universitari" Al prof. Ugo Boggi, il boccone è andato decisamente di traverso quando ha letto che l’intersindacale dei medici ospedalieri ha messo tra le gravi problematiche del servizio sanitario "quei retaggi di stampo feudale che sono i privilegi dei medici universitari".
Gli universitari sono così privilegiati?
"In questo momento ho una tutina operatoria verde. Sono un medico ed un chirurgo. Stop. Non sono né ospedaliero né universitario. Io ho qualcosa come 6 mila ore di straordinario mai pagato, e più di 500 giorni di ferie arretrate. E sarei un privilegiato perché sono universitario?".
Si sa però che con un concorso, si è a posto tutta la vita.
"Io ho dovuto fare sei concorsi per essere dove sono mentre i medici ospedalieri, di solito, ne fanno uno o due. Lavoro sette giorni su sette da mattina a sera per il Sistema sanitario nazionale. Quando faccio le pubblicazioni? Quando preparo congressi e lezioni? Semplice, la notte e la domenica".
Il prof. Boggi vive la sua professione in "modo sacerdotale" ma non tutti sono come lei.
"Ci possono essere medici universitari che non si meritano a pieno la posizione che occupano. Ok. Ma siamo sicuri che tutti i primari ospedalieri si meritino pienamente il ruolo che hanno? Il fatto che nella lunga lista delle magagne e problematiche del sistema sanitario – una lista che per lo più condivido -, si aggiungano i privilegi degli universitari, è fuori luogo, demagogico, non corrisponde al vero, e fa perdere di vista le vere cause che affliggono la sanità. Dire che "i privilegi" degli Universitari sono un problema al pari della mancanza di posti letto, delle code al Pronto Soccorso, e così via, mi sembra pura follia".
Qual è il vero problema?
"Il governo della sanità deve tornare ai clinici. Ci vuole meno politica, ci vogliono meno nomine e decisioni politico-partitiche. Faccio esempi: quando era vivo il prof. Pinchera che ha fondato e ci ha lasciato l’endocrinologia, erano i direttori generali a chiedere un appuntamento a lui ed a fare tanta anticamera prima di entrare nella sua stanza. Morto Pinchera, non c’è stata più una figura di riferimento nonostante i talenti ci siano, ma quelle figure come lo stesso Pinchera, Cassano, Donato sono diventate scomode, a chi pretende di gestire la sanità senza essere un clinico".
Alla fine quali privilegi avete? "Si chiama gavetta. Ho due ricercatori. Hanno un contratto di tre anni. Sono precari. Dovrebbero dedicare 22 ore settimanali all’assistenza e 16 alla ricerca e alla didattica. Ne dedicano 80 solo all’assistenza, con l’orario in eccedenza non retribuito. Privilegi? Gavetta, e tanta".
Carlo Venturini