
Unione industriale. Il neo presidente dei Gruppi Nautici: "E’ l’ora del fare"
"L’appello alla politica è quello di avere risposte efficaci e rapidi alle nostre esigenze industriali, che, di riflesso, sono risposte al territorio per far continuare a crescere un distretto economico, come quello dei Navicelli, che a nostro avviso, ha ancora grandi potenzialità inespresse". Parola del neopresidente del Gruppo Nautici dell’Unione Industriale Pisana, Claudio Rossi, patron di Rossinavi, uno dei colossi della cantieristica (circa 130 milioni di euro di fatturato annuo) che opera da molti anni sulla Darsena Pisana. Il nuovo gruppo costituito in seno alla Confindustria pisana riunisce le aziende del settore che operano intorno al Canale dei Navicelli e che rappresentano un indotto di circa mille addetti.
"Abbiamo l’obiettivo - spiega Rossi - di portare avanti le esigenze del settore nautico che rappresenta una realtà in forte crescita nel tessuto economico locale e nazionale. E avere fatto squadra ci permette di avere un peso maggiore. Ringrazio i colleghi per avermi indicato per questo compito di rappresentanza così importante".
La vostra costituzione arriva in un momento in cui la governance della Port Authority di Pisa è sostanzialmente azzerata.
"Le dinamiche politiche sulle nomine ci interessano poco. Ci interessa invece l’attenzione a un segmento fondamentale dell’economia del territorio e un’interlocuzione costante e chiara con i decisori politici per ottenere risposte adeguate e con tempistiche adeguate alle esigenze del mercato. Penso, ad esempio, al tema della profondità del canale che si riverbera inevitabilmente sulle nostre attività".
Su questo aspetto specifico che risposte vi attendete?
"Chiediamo una visione di prospettiva che non guardi solo alla situazione contingente, ma sappia determinare i processi industriali del futuro a medio-lungo termine. In questi anni sono stati spesi diversi milioni di euro per la manutenzione ordinaria dei fondali".
Quindi?
"Iniziare a ragionare su più livelli, quindi anche con Governo e Regione, di un sistema organico di palancolature capace di rafforzare definitivamente le sponde del canale per evitare crolli e insabbiamenti significherebbe prevedere investimenti robusti evitando però di ricorrere, come invece avviene oggi, a dragaggi costanti che, proprio perché ripetuti nel tempo, hanno costi di gestione elevati e per nulla risolutivi".
Perché il tema del fondale è così importante?
"Perché il mercato cresce soprattutto nella costruzione di grandi navi con un pescaggio superiore e un pescaggio adeguato consentirebbe di risolvere alcune difficoltà strutturali del nostro comparto. Senza considerare che ciò creerebbe un indotto maggiore, non solo per il distretto della nautica, ma per l’intero tessuto economico e produttivo del territorio. Penso a business legati alla presenza di equipaggi numerosi e qualificati che per mesi sosterebbero nell’area pisana per seguire da vicino le fasi precedenti il varo, ma anche per le operazioni di refitting".