REDAZIONE PISA

"Una sola soluzione: presidio fisso di polizia"

Vettovaglie, il Comitato dei residenti: "Dopo le coltellate è ancora più evidente che serve una presenza costante di forze dell’ordine".

di Gabriele Masiero

PISA

"Alla fine è arrivato anche il sangue nella terra di nessuno, in Piazza Vettovaglie e dintorni". Così il gruppo "Vendesi Vettovaglie" – coordinato da Giusepp Di Vetta – definisce il regolamento di conti tra pusher consumato lunedì sera avanti a centinaia di clienti dei locali. "Che saremo arrivati a questo punto – aggiunge del gruppo – era molto prevedibile: i segnali, del resto, c’erano tutti e da tempo". E per questo il comitato che mette insieme residenti di questo fazzoletto del centro e alcuni esercenti della piazza, torna a chiedere "un presidio fisso e dinamico interforze nella piazza, anche insieme alla polizia municipale" perché "la legalità deve tornare fisicamente nei luoghi abbandonati e la presenza delle forze dell’ordine avrebbe effetti deterrenti rispetto ai comportamenti più gravi, come un accoltellamento sulla pubblica via: se le risorse in termini di uomini e di mezzi non lo consentono" – dicno i residenti – "siamo prontia rivolgere le nostre istanze direttamente al Governo e, in particolare, al ministro degli Interni, cui competono le decisioni in ordine alla distribuzione di quelle risorse".

Inoltre, secondo il gruppo "Vendesi Vettovaglie", il Comune "coordinandosi con prefetto e questore, come avviene in altre città, deve concentrare, nei prossimi mesi, i suoi maggiori sforzi nei controlli e nell’applicazione di sanzioni in relazione ai noti comportamenti di disturbo della quiete pubblica e che generano degrado" e di farlo "non solo nei confronti degli esercizi commerciali ma anche degli utenti individuali, visto che proprio l’assessore al Commercio, Paolo Pesciatini aveva prospettato sanzioni individuali verso gli utenti: è ora di renderla concreta".

Infine, secondo il gruppo "il tempo per le chiacchiere è definitivamente esaurito, per tutti: soprattutto per le istituzioni" e "i fatti degli ultimi giorni suonano come il riconoscimento di un clamoroso fallimento: le strategie adottate non sono obiettivamente sufficienti".

"La realtà – osserva il comitato – si incarica di smentire ogni proclama: i fatti sono più duri delle parole. Servono azioni urgenti, lo ripetiamo, con il Coordinamento e comitati civici, da anni". Il gruppo "Vendesi Vettovaglie" sottolinea che si tratta di "un problema che coinvolge tutti, residenti e commercianti", ma che "ha radici molto precise: i fenomeni di criminalità violenta, cui abbiamo assistito negli ultimi giorni, dipendono in larga misura da un atteggiamento gravemente lassista delle istituzioni (quelle precedenti, in particolare, ma non soltanto) rispetto ai temi della sicurezza, dell’ordine pubblico e della tutela dei diritti nella piazza e nelle zone adiacenti".

"La zona – è l’amara conclusione – è stata trattata come terra di nessuno, zona franca e queste sono le drammatiche conseguenze. Quando si tollera che i vicoli della città siano immersi nell’urina, talvolta nelle feci; quando si lasciano i residenti, inermi, a contemplare il mercato dello spaccio e i sistematici e impuniti comportamenti di disturbo della quiete pubblica, queste sono inevitabilmente le conseguenze. È la teoria delle finestre rotte. Finché ne rimane una rotta, tutte le altre sono destinate alla stessa fine".