ROBERTO
Cronaca

Una mezza fiera Pochi i prodotti locali e storici

Roberto

Sbragia*

La Fiera di Primavera si è appena conclusa ed ha lasciato, nei cittadini vecchianesi, una certezza totalizzante: a Vecchiano l’amministrazione comunale non è stata in grado di organizzare una fiera degna di tale nome, nonostante la macchina organizzativa sia partita con i lavori con una delibera di giunta di fine gennaio. Una riflessione, questa, che faccio a nome di tutti i consiglieri della lista Vecchiano Civica. La mezza fiera vecchianese, potremmo così chiamarla, si è estesa per l’intera piazza centrale di Vecchiano e poco oltre e non si è sviluppata, come un tempo, nelle strade laterali. Oltre alla scarsa presenza di prodotti locali - oggi più che mai da incentivare - non è stato esposto niente della nostra storia contadina, dei nostri prodotti a chilometri zero. Non un animale da cortile, un mezzo agricolo, un fiore colorato a festeggiare la ritrovata primavera hanno fatto capolino in una manifestazione come non si era mai vista, con buona pace della nostra tradizione contadina e della tanto decantata rinascita primaverile, non solo della stagione ma come simbolo di ritorno alla vita, per l’intera comunità, dopo due anni terribili di pandemia. Uno spettacolo desolante. Massimiliano Angori (che ha inaugurato la manifestazione ed è stato presente ai vari appuntamenti) ha un’incapacità politica, di visione e di respiro, e di organizzazione per un evento che è importante per tutta Vecchiano e per le sue frazioni. Che dire oltre se non aspettare il prossimo anno, la prossima fiera o magari la prossima amministrazione. Dopo due anni di pandemia la comunità vecchianese avrebbe meritato una Fiera con la effe maiuscola. Auspichiamo che tale delusione non influenzi la partecipazione alla fiera del prossimo anno dei tanti cittadini che hanno visto questa.

*Capogruppo

Vecchiano Civica