
Un discorso emozionante, quello pronunciato da un emozionato Giuseppe Corrado poco prima della cerimonia di premiazione del Pisa. Il presidente,...
Un discorso emozionante, quello pronunciato da un emozionato Giuseppe Corrado poco prima della cerimonia di premiazione del Pisa. Il presidente, dal palco, al fianco del patron Knaster e del presidente della Lega B Bedin ha dichiarato: "Abbiamo raggiunto il sogno dei nostri tifosi, delle persone che hanno giocato e lavorato in questa stagione". Poi, Corrado ha voluto ribadire un concetto importante: niente del successo del Pisa è frutto del caso, ma di duro lavoro e programmazione già in atto dagli anni precedenti: "Per i nostri avversari, per chi non ha giudicato la squadra da battere, siamo stati la sorpresa". Dopo questo discorso, il presidente si è rivolto alla curva, parlando verso di loro, quasi direttamente: "Per noi questo traguardo è la conseguenza normale di otto anni di lavoro per ridare una dignità sportiva a questi tifosi". Dignità. La parola corretta. Dalla pronuncia ben scandita, per elogiare la bontà del loro lavoro. E infatti, da quando la famiglia Corrado è al timone della società, Pisa sta godendo di una solidità societaria che non vedeva oramai dalla storica presidenza Anconetani. Dagli anni di "Pisa non si piega", diventato un motto, un motivo di vanto della tifoseria per rimarcare la loro appartenenza e il loro orgoglio, passando per la promozione di Trieste, gli anni in B, la finale persa contro il Monza e quindi, adesso, la promozione in Serie A, un traguardo storico, atteso da 34 anni dal popolo: "È stata la ciliegina sulla torta che abbiamo preparato lavorando: nel momento in cui abbiamo ottenuto la promozione in Serie B abbiamo detto che non saremmo più voluti scendere". Così è stato: dal 2019 al 2025 nemmeno il rischio della retrocessione, mai un playout, ma anzi campionati giocati per ambire alle posizioni più alte. Così ha proseguito Corrado: "Abbiamo fatto sei volte questo campionato: risultato raggiunto tre volte in 30 anni". Poi, ha proseguito, narrando le sue origini e arrivando così al presente: "Sono nato in campagna, mio nonno era contadino e mi insegnava come prendere i frutti buoni. Diceva che serviva un terreno fertile, una buona semina, coraggio, dedizione e amore. Quando fai queste cose raccogli un frutto importante. Noi avevamo il terreno più fertile d’Italia: Pisa e i suoi tifosi! La sicurezza di avere la sementa giusta, ragazzi straordinari. Abbiamo dovuto fare sacrifici e tagli, ma abbiamo dedicato tanto amore, e il frutto è… - urlando - la Serie A!".
Lorenzo Vero