"Traditi dall’Europa". La rivolta dei trattori si fa largo anche a Pisa. Presidio, cartelli e blitz

Dai campi alla strada: "Manifestiamo per tutti gli italiani, se ci chiamano settore primario un motivo ci sarà. E per questo deve essere difeso".

"Traditi dall’Europa". La rivolta dei trattori si fa largo anche a Pisa. Presidio, cartelli e blitz

"Traditi dall’Europa". La rivolta dei trattori si fa largo anche a Pisa. Presidio, cartelli e blitz

di Enrico Mattia Del Punta

CASCINA (PISA)

Dall’Olanda a Navacchio e in tutta Italia, gli agricoltori di tutta Europa scendono in strada e anche a Pisa i trattori scendono dalla collina per bloccare il traffico. La protesta degli agricoltori si fa sentire anche nel pisano, con un presidio durato l’intera giornata di ieri e tre "sortite" con 50 trattori per volta a bloccare il traffico e far sentire le proprie ragioni, una alle 11, alle 14 e l’ultima, la "più tosta" con il traffico da bollino nero, intorno alle 17.

"Siamo in tutto 150 trattori – spiega Maurizio Senigagliesi uno dei coordinatori del Comitato Riscatto Agricolo, che ha organizzato la protesta -. Dalla Germania, alla Olanda, dalla Romania all’Italia, tutti insieme, ci devono ascoltare, la nostra è una protesta apolitica e pacifica" dice l’agricoltore nel parcheggio davanti alla Decathlon di Navacchio dove si sono radunati in centinaia. Tra i dieci punti del loro manifesto nazionale: La riprogrammazione del Green Deal, impedire l’importazione di prodotti agricoli provenienti da paesi dove non sono in vigore gli stessi nostri regolamenti produttivi e sanitari. L’istituzione di un tavolo tecnico presieduto da veri agricoltori, ma anche l’abolizione immediata di vincoli ed incentivi per non coltivare i terreni.

"Va contro i nostri valori – denuncia Elia Fornari, anche lui a coordinare la protesta a Navacchio -. Deve essere eliminato una volta per tutte l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni ed ogni forma di contributo volta a disincentivare la coltivazione". Un serpentone di trattori rallenta il traffico allo sbocco della Fi-Pi-Li, con 2/3 chilometri di coda, tutti rigorosamente con la bandiera tricolore e cartelli con slogan come: "L’Europa assassina" o "Salviamo il nostro cibo", ma anche il nefasto "mangeremo solo cibi sintetici!".

"Protestiamo per tutti gli italiani" arringa la folla Fornai e suona la carica per gli agricoltori presenti, assenti, invece, tutte le sigle sindacali di riferimento, lo fa notare anche l’agricoltore. "Se ci chiamiamo settore primario un motivo ci sarà" dice sempre Fornai. "C’è un interesse nel fare solo importazione – commenta Marco Boldrini agricoltore di Castagneto Carducci -, così noi piano piano si muore e finiremo con mangiare solo schifezze". Di questo passo finiremo con i grilli e le cavallette nel piatto, denuncia qualcuno: "Noi siamo i custodi della natura, non soggetti che inquinano". "Le regole che ci sono – spiega Roberto Tombesi agricoltore di Bolgheri -, sono fatte da persone che di agricoltura non ci capiscono niente".