ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Pisa, il nostro tour in carrozza per la città tra amarcord e sguardi minacciosi

Il cronista de La Nazione insieme al vetturino Luigi Cicchetti: "Sul lungarno prendiamo le offese peggiori"

Luigi Cicchetti

Pisa, 29 luglio 2022 - "Vecchio amico vetturino, quanti ‘je t’aime’, quanti ‘I love you’ hai sentito" cantava Claudio Villa in una vecchia e romantica canzone dedicata ai vetturini romani. Di acqua sotto i ponti ne è passata da quando venivano dedicate canzoni a questi traghettatori di coppie innamorate. La sensibilità dei cittadini è mutata, l’attenzione verso i diritti degli animali si è fatta sempre più vigorosa fino ad arrivare al 2014 con l’introduzione del riconoscimento dei diritti degli animali nella Costituzione. Un fenomeno culturale che ha reso il lavoro del vetturino antiquato e destinato a morire.

Con la sospensione da parte del Tar dell’ordinanza del Comune di Pisa introdotta il 29 giugno e che vietava la circolazione delle carrozze a cavallo nelle ore più calde, i vetturini pisani sono tornati al lavoro senza limiti di orari. Il Tar ha contestato il modus operandi con cui è stata fatta l’ordinanza, senza però entrare nel merito del provvedimento. Nel frattempo, noi siamo saliti sulla carrozza per farsi raccontare un lavoro sempre più malvisto dalla popolazione. "Il tratto sui lungarni è quello dove ci prendiamo le offese maggiori – spiega il vetturino Luigi Cicchetti – questo è un lavoro che mi è capitato, prima facevo il falegname per i cantieri navali, poi con la crisi del 2008 ho perso il lavoro e mi sono trovato a condurre una carrozza. Questo è un lavoro destinato a morire – continua Cicchetti, mentre tra una parola e l’altra fa da cicerone a Wendy e Sam, una coppia di turisti dell’Irlanda del nord. – ho sempre detto che se il Comune decidesse di convertirci in licenza taxi, accetterei subito".

"Sono nato in mezzo ai cavalli – racconta invece Franco Grassini, la sua famiglia è nel business delle carrozze a cavallo da generazioni – Io sono orgoglioso del mio lavoro, non concepisco che una persona che non sappia nulla di cavalli venga lì a dirmi che sono uno sfruttatore, sono 55 anni che lavoro con i cavalli, soffro e vivo insieme a loro. La prima cosa che faccio la mattina quando mi sveglio è controllare lo stato di salute dell’animale. Ci devono essere parametri scientifici con cui regolamentare quando un cavallo soffre e quando no". Grassini discende dalla famiglia che gestiva Gagarin, celebre cavallino del Giardino Scotto, conosciuto da molti pisani. "Capisco che la sensibilità della gente sia cambiata, non lo metto in dubbio – continua Grassini - noi siamo disponibili a regolamentare il nostro lavoro e ad un dialogo con il Comune, però bisogna pensare che il cavallo è un animale forte, in grado di trasportare cinque volte il suo peso. Ci vuole razionalità, senza farsi trasportare dall’emotività".