Torna la Luminara dopo due anni di buio "È la festa dei pisani. C’è bisogno di luce"

L’annuncio del sindaco Conti sulla sua pagina Facebook accende l’entusiasmo in città: "Finalmente. È il segno di vera ripartenza"

L’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto

L’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto

di Gabriele Masiero

PISA

E quindi uscimmo a riveder le stelle". È fin troppo facile oggi citare l’ultimo verso dell’Inferno di Dante, che accompagna da mesi la metafora della ripartenza. La Luminara di San Ranieri, dopo due anni di stop imposti dal Covid, torna ufficialmente e il 16 giugno pisani (e non solo) potranno davvero "riveder le stelle" ed emozionarsi con i lumini che incorniciano i nostri splendidi lungarni. L’annuncio ufficiale è arrivato direttamente dal sindaco, Michele Conti, attraverso la sua pagina Facebook: "La Luminara si farà. Durante l’ultimo incontro in prefettura è emerso che nulla osta allo svolgimento, come da tradizione, della nostra festa alla vigilia di San Ranieri e degli altri eventi del Giugno Pisano. Noi ci facciamo trovare pronti, grazie al lavoro svolto in questi anni di fermo, e renderemo ancora più bella e coinvolgente la festa di tutti i pisani". Saluta con soddisfazione la notizia anche l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto: "C’era davvero bisogno di un po’ di luce, dopo un periodo così difficile. È la festa dei pisani, un appuntamento religioso che abbiamo mantenuto vivo anche negli anni pandemici, ma anche una straordinaria opportunità per gli esercizi commerciali e di condivisione per tutti". Top secret ancora il programma ufficiale, ma di sicuro sarà una festa in grande stile, come quelle che i pisani ricordano e che richiamava in città oltre 100 mila visitatori: "Non compete a me deciderlo - conclude l’arcivescovo - ma visto il periodo complicato che stiamo vivendo, con una guerra in atto e tante nuove povertà, rinuncerei ai fuochi d’artificio e destinerei quelle risorse per azioni a sostegno di chi ha bisogno". In città il ritorno della Luminara è visto da tutti (pisani e non) come una ritrovata normalità. "Per noi il giugno pisano - osserva Alessandro Siena, dell’omonimo bar - è una fetta importantissima di lavoro e il ritorno della festa per San Ranieri vissuta pienamente è una grande gioia perché suggella il ritorno alla tradizione e alla libertà dopo due anni nerissimi". La pensano allo stesso modo due "studentesse Covid", come si definiscono Clara Olivari, 22 anni, e Sharon Tagliente, 21, entrambe fuorisede iscritte alla Scuola Superiore per mediatori linguistici: "Non l’abbiamo mai vista e sarebbe molto bello viverla insieme ai pisani. Di sicuro un evento come questo è il segno che finalmente si torna a vivere, a stare insieme. Senza doversi difendere dal virus. Per noi ragazzi sono stati due anni di ‘prigionia’". Beppe Ariti, titolare della pizzeria Chimenti special non promette menù a tema "però metteremo in tavola la tradizione con pizza pisana e la nostra cecina, in modo da offrire anche a chi pisano non è la nostra cultura enogastronomica: la Luminara è vita". Ne è convinta anche Ivi Zhilla, 31 anni, pisana di seconda generazione: "Rifarla così come ce la ricordiamo è il segno più tangibile per provare a tornare alla normalità".