REDAZIONE PISA

"Togliere i manifesti?. Vogliono tapparci la bocca. Ma questa è censura"

La polemica a Pisa sui manifesti antiabortisti: Pro Vita & Famiglia denuncia censura da parte della sinistra, mentre la Lega difende la libertà di espressione.

"Sinistra italiana e Pd gettano la maschera e fanno vedere il loro volto anti democratico e totalitario e chiedono di togliere la libertà di parola e il dritto di libera manifestazione del pensiero tutelato dalla Costituzione". Così Donatella Isca referente del circolo pisano dell’associazione Pro Vita & Famiglia replica alle forze politiche che hanno richiesto la rimozione dei manifesti antiabortisti. "Proprio i paladini della libertà contro regimi e dittature - attacca l’associazione - vogliono tapparci la bocca perché la pensiamo diversamente sul tema dell’aborto e hanno anche chiesto di rimuovere i nostri innocui manifesti che riportano il messaggio ‘9 biologi su 10 mi riconoscono come un essere umano. E tu?’ e l’immagine di un embrione. Non c’è niente di offensivo né di discriminatorio nelle nostre affissioni, l’unica violenza è quella della censura che vorrebbero Sinistra Italiana e Pd".

Anche la Lega difende Pro Vita: "E’ sconcertante - affermano l’eurodeputata del Carroccio, Susanna Ceccardi, e la consigliera regionale Elena Meini - che la sinistra voglia cancellare la libertà di espressione e di opinione nel nome dei diritti civili, come intende fare rimuovendo i legittimi manifesti dell’associazione Pro Vita e Famiglia a Pisa. Si può essere d’accordo o meno con quanto sostiene lecitamente un‘associazione, un partito, una persona ma non si può, in democrazia, imbavagliarne le opinioni in quanto sgradite, come se fossimo in Unione Sovietica". Secondo Ceccardi e Meini, "la richiesta di rimozione dei manifesti altro non è che rivendicare "nessuno spazio deve essere concesso a chi non è d’accordo con me", ovvero una pericolosa deriva censoria che mette a rischio la nostra libertà di pensiero e di parola e ci rimanda a tempi bui e che questi seguaci dell’ideologia woke e della cancel culture purtroppo incarnano alla perfezione, con la loro intolleranza e il loro odio nei confronti di chi non è disposto a obbedire alla dittatura delle minoranze e ai nuovi, illuminati canoni del politicamente corretto, usati come una clava contro chiunque non sia allineato al pensiero dominante". Infine le due esponenti leghiste auspicano "che ci siano più campagne dei Pro Vita e Famiglia e che Pisa non segua il pessimo esempio di Firenze e si dimostri una città libera, aperta, davvero democratica, in cui tutti hanno diritto di esprimere il proprio pensiero". "Fanno sorridere le parole dell’assessore Nardini contro i manifesti pro vita che definisce aggressivi e violenti, mentre lei non ha detto una sola sillaba di condanna ai manifestanti di sinistra che nei mesi scorsi hanno assalito le sedi di Pro Vita. Per l’assessore è peggio attaccare un manifesto che lanciare una molotov? Qualcuno deve spiegare agli esponenti della sinistra toscana che si possono esprimere opinioni anche diverse dalle loro. Fortunatamente ci sono sindaci come Michele Conti che garantiscono la libertà di pensiero. Non come a Firenze dove è stato impedito di affiggere i manifesti. Se la Toscana è una Regione di libertà, lo sia fino in fondo" lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Francesco Torselli e il consigliere regionale FdI Diego Petrucci.