"È un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Faremo di tutto per garantire agli studenti-atleti e agli studenti virtuosi nelle discipline musicali di conciliare tali attività con lo studio, probabilmente il prossimo anno accademico anche l’Ateneo pisano si potrà fregiare della doppia carriera". A dichiararlo è il rettore dell’Università di Pisa, Roberto Zucchi, a pochi giorni dalla pubblicazione su "La Nazione" del racconto-denuncia dello studente della Facoltà di Chimica dell’Ateneo pisano e difensore della Carrarese, Leonardo Del Pecchia, sulle difficoltà nel conciliare studio e attività sportiva a livello agonistico. "Una proposta che era stata già inserita nel mio programma presentato durante la “corsa“ al rettorato – prosegue Zucchi -. Per realizzare il progetto ’Dual Career’, che permetterà di seguire un percorso di doppia carriera universitaria e sportiva, sarà necessario del tempo e uno studio approfondito grazie al lavoro di team con il prorettore per la didattica, Giovanni Paoletti e la prorettrice per la coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio, Enza Pellecchia". Intanto, per andare incontro ai ragazzi "cercheremo di mettere in campo provvedimenti “tampone“ preceduti da una valutazione specifica di ciascun caso per rimodulare le attività ad personam – conclude Zucchi -. Questi giovani sono una risorsa per l’intero sistema, perciò ci impegneremo a sostenerli nelle loro scelte". Ad aprire un’interlocuzione con l’Ateneo pisano per mettere mano a questo "vuoto" burocratico è stata la responsabile del Dipartimento Università e Formazione per la Regione Toscana di Forza Italia, Elisa Amato.
"Oltre al caso di Leonardo siamo venuti a conoscenza di altre situazioni analoghe. Ho chiesto di poter interfacciarmi con il rettore Zucchi e in brevissimo tempo sono stata ricontattata, a dimostrazione di un’apertura incredibile da parte dell’Ateneo", commenta Amato. Restano però ancora dei nodi da sciogliere. "Sono state riscontrate delle problematiche simili anche negli istituti secondari di secondo grado, nonostante per questi esista una normativa nazionale di riferimento. A preoccuparci però sono maggiormente le scuole medie per le quali non esiste ancora una normativa in tal senso, nonostante si registrino già diverse criticità. Lo sport è una disciplina fondamentale per la crescita dell’individuo, dell’autostima e per i valori che insegna. Per questo motivo, ci impegneremo politicamente per eliminare tutti gli impedimenti esistenti per conciliare l’attività sportiva con lo studio, interagendo sia con il Ministero dell’Università e della Ricerca sia con il Ministero dell’Istruzione e del Merito".
Ilaria Vallerini