Morto carbonizzato, la fine di Francesco scritta nel deep web. Pc all'esame degli esperti

Sotto la lente la dimensione social e web di Francesco Pantaleo. Le sue navigazioni cancellate nascondono indizi? Oggi incarico ai consulenti

Francesco Pantaleo a Pisa con la sorella

Francesco Pantaleo a Pisa con la sorella

Pisa, 3 agosto 2021 - E’ nella Rete che si nascondo almeno alcune delle risposte alle tante domande che ancora circondano la tragica fine di Francesco Pantaleo? Nessuno lo può eslcludere. Il web, oggi, è è un mondo da scandagliare sempre nell’analisi criminologia. Le ricerche che lo studente marsalese di 23 anni potrebbe aver fatto nella dimensione virtuale – un piano parallelo in cui accadono anche cose drammatiche – può svelare le ragioni che hanno portato il giovane in un campo distante sei chilometri dalla città, dov’è stato trovato carbonizzato? La parola passa alla scienza forense, supporto strategico ad un’indagine in pieno svolgimento, coordinata dal pubblico ministero Lydia Pagnini e seguita da vicino dal procuratore Alessandro Crini. Stamani in procura, si apprende, ci sarà l’affidamento dell’incarico ad uno stuolo di consulenti per scandagliare ogni dettaglio utile a ricostruire il puzzle ed a colmare buchi neri e chiarire punti oscuri di questa vicenda che ha sconvolto l’Italia.

L’autopsia

Il medico legale incaricato della perizia dalla Procura dovrà accertare la presenza di eventuali ferite e lesioni sul corpo "fortemente carbonizzato". Il medico legale che ha svolto la prima ricognizione esterna non avrebbe rilevato ferite evidenti diverse da quelle provocate dalle fiamme. La tac a cui è stato sottoposto il cadavere avrebbe poiconfermato questa prima evidenza. Al momento del ritrovamento del Pantaleo non indossava le scarpe.

Consulenza forense

Sotto al lente i supporti informativi nella disponibilità del 23enne che aveva detto ai genitori che il suo appello di laurea "sarebbe dovuto cominciare il 27 luglio, ma quella data non risulta", aveva raccontato il babbo Antonino mentre in città forze dell’ordine e volontari cercavano disperatamente il figlio. Il 23enne aveva cercato di eliminare anche la geolocalizzazione del cellulare. Il computer sul quale Pantaleo studiava da tre mesi è stato trovato vuoto. Perché? La vita virtuale annientata o disinstallata con un clik potrebbe raccontare molto. Si cercano risposte anche nelle chat collegate ai videogiochi di combattimento ai quali pare giocasse spesso. Il web ha tanti volti, qualcuno anche oscuro e pericoloso, dove nel paradiso dell’anonimato si può diventare prede di inaudita ferocia altrui.

Il perito chimico

La procura chiederà ad un esperto di fa "parlare" il luogo del ritrovamento del corpo e stabilire quale accelerante ha inghiottito in un rogo senza scampo il corpo di Pantaleo. I campionamenti fatti sul terreno saranno sottoposti ad accertamenti di laboratorio. Al vaglio tracce d’innesco e combustibile.

Il tossicologo

La perizia tossicologica forense è finalizzata a verificare la presenza di eventuali sostanze che possano avere un nesso con l’accaduto, offrendo eventuali altri spunti investigativi. Una parte del lavoro del tecnico tossicologo si svolge a contatto con il medico durante l’ autopsia prevista per ogg i .

Le indagini

Il fascicolo è aperto con ipotesi di reato l’istigazione al suicidio. Ma nessuna pista viene esclusa a priori. Neppure l’omicidio. La camera dello studente nella casa di via Adige è stata perquisita e sequestrata. Potrebbe esserci bisogno di "interrogarla" ancora, a seconda di quelli che saranno gli esiti degli accertamenti tecnici. Troppi, ancora, i punti da chiarire. Ci sono da ricostruire le ultime ore di vita di Francesco dopo aver spento i contatti con il mondo – ha lasciato tutto a casa, anche il cellulare acceso, il bancomat e gli occhiali (era miope) –, il percorso che ha fatto per arrivare su quel ciglio: si stanno visionando le immagini di decine di telecamere che coprono la zona. In oltre è emerso è emerso che Pantaleo aveva deciso di restare a Pisa anche nei mesi del lockdown e della didattica a distanza, a differenza di quasi tutti gli altri studenti fuori sede che preferirono rientrare a casa per seguire le lezioni online. C’è anche questo interrogativo tra i tanti che ancora circondano la vicenda.