REDAZIONE PISA

Stadio, cancelli e residenti ‘prigionieri’: scatta la petizione

Lettera aperta di un gruppo di abitanti della zona e del’unità parrocchiale di Santo Stefano: "Ok la sicurezza, ma pensate anche a noi"

Da anni le zone limitrofe all’Arena Garibaldi sono oggetto di restrizioni e blocchi della circolazione, fin dalla installazione di specifiche cancellate, l’ultima delle quali nel 2017, "nell’ottica di continuo miglioramento degli standard di sicurezza nella gestione dell’ordine pubblico" in esecuzione di un progetto approvato dal Gos, il gruppo operativo di sicurezza. Dopo tante proteste e l’esigenza di rimuovere le cancellate, prevista solo dal prossimo progetto preliminare per il restyling dello stadioi, scendono di nuovo in campo i residenti della zona con una lettera aperta alle autorità competenti. A firmare è un comitato composto da cittadini e dall’Unità pastorale della chiesa di Santo Stefano. "A nome di tutti i cittadini che nei pressi dello stadio sono residenti, lavoratori, fedeli della parrocchia oppure turisti, che durante le partite di calcio in casa della squadra del Pisa sono costretti a subire limitazioni alle proprie libertà - si legge -, la nostra protesta vuole essere più mirata e costruttiva rispetto alle tante lettere che avete ricevuto, andare oltre critiche e sterili accuse, e badando anche alla vita delle persone, perché lo stadio non è fuori città ma nel suo pieno centro vitale". Quattro i punti fondamentali. Nel primo i cittadini si chiedono "quali sono le norme dei controllo dei tifosi che partecipano alle partite e perché obbligare residenti, turisti e lavoratori a fare percorsi lunghi". Nel secondo "perché i divieti di sosta partano alle 8 del mattino anche se una partita viene giocata alle 21.15", precisando che transenne ed avvisi non sempre siano presenti. Nel terzo e quarto punto i cittadini si chiedono "perché non viene permesso il transito ai non tifosi, specie in via Piave, dove passano solo auto e pullman che sono protetti" e se sia "giusto bloccare, anche il passaggio pedonale, di arterie importanti per 75 minuti per permettere il passaggio sporadico di auto e pullman". In passato però la Questura ha già risposto su questo tema, precisando che "in passato proprio nella zona di via Piave, in occasione degli incontri di calcio del Pisa si sono verificati significativi episodi di violenza, con incidenti anche gravi, determinati dall’impossibilità di contenere la tifoserie locale per impedirne l’afflusso massiccio nella zona interessata dall’accesso e dall’uscita delle squadre e dal deflusso della tifoseria ospite". Michele Bufalino