"Stadio a Porta a Lucca, avevamo ragione Knaster e Legends porteranno sviluppo"

Il sindaco Conti e l’incontro in Comune col presidente Corrado: "La città è pronta per le grandi sfide internazionali"

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di Saverio Bargagna

"Chi aveva la giusta visione? Noi che abbiamo sempre sostenuto che lo stadio dovesse rimanere laddove era stato costruito o chi voleva traslarlo a Ospedaletto?". Il probabile approdo del fondo inglese ’Legends’ sotto la Torre e il pressoché sicuro acquisto del finanziere Alex Knaster della società nerazzurra rappresentano anche una vittoria politica. O almeno così la intende il sindaco Michele Conti che giovedì sera ha incontrato il presidente Corrado a Palazzo Gambacorti.

Sindaco Conti, perché la visita di Corrado in Comune?

"Questione di rispetto. Il presidente ha tenuto opportuno informarci personalmente degli sviluppi societari e lo abbiamo apprezzato".

La trattativa con Knaster può dirsi conclusa?

"Non sta a me dirlo. Ho inteso, tuttavia, che l’affare potrebbe trovare la sua felice conclusione a stretto giro: indicativamente entro la fine del mese".

Ha chiesto di incontrare Knaster?

"Sì e la volontà mi pare reciproca. Cercheremo una data utile, appena sarà possibile".

Perché Knaster ha scelto Pisa?

"La nostra città ha una forte attrattiva internazionale. Il richiamo della Torre è oggettivo. Però, vi sono anche meriti nostri da rimarcare...".

Spieghi.

"Beh, in primo luogo dobbiamo fare i complimenti a Enzo Ricci e alla famiglia Corrado per aver gestito la società in modo tale da essere appetibile anche dai più grandi imprenditori internazionali. Anche il Comune, però, ha recitato un ruolo fondamentale".

Perché?

"La variante urbanistica si dimostra uno strumento lungimirante. Per anni il centrosinistra ha insistito nel voler costruire uno stadio a Ospedaletto: e quali sono stati i risultati? Alcuno. Nessuno si è interessato. Al contrario in pochi mesi – lasciando lo stadio laggiù dove deve restare – noi, con la nostra variante, abbiamo richiamato l’attenzione di colossi della finanza come Legends e Knaster".

Al netto di guai burocratici e dei ricorsi. No?

"Non vi sono problemi. Garantisco".

Il fondo inglese più che allo sport sarebbe interessato a costruire e gestire lo stadio. In questo progetto verrebbe meno l’intervento economico da parte del Comune. Cambiano le carte in tavola?

"No, anzi, è giusto così. Noi vogliamo lasciare alla città infrastrutture moderne e non debiti da pagare nel futuro. Non vogliamo agire come i nostri predecessori che, in eredità, ci hanno addossato i conti salati del People Mover. La strategia qui è diversa e precisa: i privati investiranno rimodernando uno stadio e un quartiere e, al termine della concessione, l’impianto tornerà pubblico".

Muta però la strategia generale: il fondo inglese ha idee nuove per il Piano economico finanziario.

"Legends, da quanto abbiamo capito, non sarebbe interessata ai parcheggi bensì a portare sotto la Torre grandi eventi e a gestire l’area commerciale del nuovo stadio. Non vedo problemi".

Con quali ricadute per il quartiere di Porta a Lucca?

"Sviluppo. Ne sono certo e di questo abbiamo bisogno. Riqualificare l’intera area è stato, fin dal primo giorno, il nostro obiettivo unico e così sarà".

Sindaco, grandi concerti con vista Torre: Pisa è pronta per questa sfida internazionale?

"Sì. Anzi, ritengo che questa sia una strada quasi obbligata per garantire ancora più appeal alla città. Investitori seri e con le spalle larghe, pianificazione del territorio, sviluppo: ben venga tutto questo".