MICHELE BUFALINO
Cronaca

"Salviamo il calcio delle squadre minori". I team fanno quadrato

Tante società toscane si stanno unendo in un unico appello. L'appello parte da Pisa, Incorvaia: "Azzerare i costi di iscrizione"

La squadra di calcio a 5 "Rinascita Popolare", realtà di via del Borghetto

Pisa, 6 maggio 2020 - Un fronte unito per combattere la battaglia del futuro, ormai prepotentemente penetrata nel presente, a causa delle conseguenze economiche e sociali del Covid-19. Il calcio minore infatti rischia di mutare in maniera sensibile, con tante, troppe società, che rischiano il fallimento. Un gruppo di società dilettantistiche dell’alta Toscana, militanti tra i campionati Aics e Figc, soprattutto di Terza Categoria, si è riunito per muovere le coscienze.

"A rischio c’è un un intero sistema, non solo la Serie A, ma soprattutto dalla C in giù" rivela Andrea Incorvaia , dirigente del Rinascita Popolare, squadra di calcio a 5 del circolo Rinascita di via del Borghetto a Pisa, la maggiore promotrice di questo appello. Il fronte unito delle squadra, oltre all’FC Rinascita, è composto anche dal Lokomotiv Viadipietreto Valdinievole, dal Calcistica Popolare Trebesto di Lucca e dello Spartak Apuane di Massa. "Per tante società - scrivono le squadre, riunitesi sotto un unico comitato - trovare i fondi per affrontare la prossima stagione appare notevolmente complicato. Molti rischiano di veder venire meno le proprie fonti di finanziamento, viste le difficoltà a cui molte aziende andranno incontro, e anche riguardo all’organizzazione delle attività di autofinanziamento che solitamente riempiono l’estate".

Ma cosa chiedono le società dilettantistiche come prima mossa da parte delle istutizioni? "Questo appello è finalizzato alla notevole riduzione, se non all’azzeramento, dei costi d’iscrizione per la prossima stagione per i campionati dilettantistici e amatoriali". Si parte anche dall’assunto che il mecenatismo nel pallone, a tutti i livelli, sia ormai finito o stia scomparendo del tutto: "ci riconosciamo nei principi del calcio popolare, nella proprietà collettiva basata sull’azionariato popolare, nelle iniziative sul territorio, nel totale autofinanziamento, nel protagonismo dei tifosi e dei soci. Ci organizziamo così perché ci piace e pensiamo sia più giusto, ma anche perché reggersi sulla forza di una comunità crediamo garantisca, in prospettiva, più solidità".

L’appello va anche alle altre società, per seguire l’esempio: "Pensiamo in ogni caso che in questo momento di grave emergenza tutte le società sportive debbano stringersi assieme ed elaborare proposte che servano a salvaguardare un patrimonio che è di tutti. Il calcio di base è a rischio. Attiviamoci per salvarlo e farlo tornare più vivo, passionale e popolare che mai". © RIPRODUZIONE RISERVATA