REDAZIONE PISA

Sogese, calano le commesse: i 20 dipendenti della filiale pisana verso Bari

Lettera nella bacheca dell'azienda, alternativa solo licenziamento

Analisi in laboratorio

Fauglia, 11 agosto 2015 - Con una comunicazione inviata per raccomandata e appesa nella bacheca aziendale nei giorni scorsi i 20 dipendenti della Sogese di Lorenzana, nel comune di Fauglia (Pisa), hanno ricevuto l'avviso di trasferimento immediato presso la sede centrale di Bari in alternativa al licenziamento. L'azienda, che effettua analisi di laboratorio su prodotti industriali di componentistica auto, lamenta infatti un calo delle commesse che rende insostenibile la sopravvivenza della filiale pisana. «Stante il perdurare della grave crisi che affligge ormai da tempo la sede di Pisa - scrive Annibale Di Fano, amministratore unico di Sogese nella lettera datata 6 agosto - con una contrazione delle commesse che sostanzialmente ci obbligherebbe alla chiusura quasi immediata della sede stessa, con la presente siamo a comunicare il trasferimento presso l'unità produttiva di Bari a far data dal 27 agosto alle medesime condizioni contrattuali attualmente in essere».

La Filcams Cgil di Pisa, che segue da molti mesi l'evolversi della situazione, ha già chiesto l'immediata apertura di un tavolo istituzionale a Comune di Fauglia e Provincia di Pisa per scongiurare l'ipotesi della chiusura e del trasferimento che, spiega il sindacalista Matteo Taccola, «altro non è che un tentativo di disfarsi dei dipendenti che a quelle condizioni non possono certo accettare un trasferimento a migliaia di chilometri da casa». La vertenza sindacale inizia nel marzo 2014, prosegue Taccola, «quando l'azienda aveva fatto firmare in maniera subdola una riduzione del contratto di lavoro che il nostro intervento ha scongiurato, inoltre riuscimmo a siglare un accordo per un periodo di cassa integrazione in deroga al 50% per tutti i dipendenti, ma la Sogese alla scadenza ha ancora mantenuto il livello degli esuberi molto alto rifiutando tutte le nostre richieste relativi ai contratti di solidarietà o alla mobilità incentivata: questa è la loro ultima mossa alla quale ci opporremo con fermezza».