MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Macchi tifoso in prima fila: "Una giornata pazzesca. E ora si torna all’Olimpico"

Il fiorettista di Navacchio argento alle Olimpiadi di Parigi, invitato dal Pisa sc al San Nicola di Bari: "Il momento più bello? La fine di Reggiana Spezia".

Il fiorettista Filippo Macchi festeggia al San Nicola di Bari con Francesco Martinelli

Il fiorettista Filippo Macchi festeggia al San Nicola di Bari con Francesco Martinelli

"Senza ombra di dubbio sono state le dodici ore più incredibili che abbia mai vissuto nella mia vita di tifoso". Non si tiene per l’emozione Filippo Macchi, fiorettista di Navacchio da sempre legatissimo al Pisa, per la promozione in Serie A. E non potrebbe essere altrimenti perché lui, cuore nerazzurro dal 2001, fa parte della generazione che del Pisa Sporting Club ha visto la lunga e difficile risalita dalle categorie minori verso l’olimpo. E domenica ha potuto urlare tutta la gioia di un giornata che aspettava da una vita, da Bari fino a Pisa: Filippo, infatti, ha avuto la fortuna di godersi in prima persona tanto la partita al San Nicola quanto la festa all’Arena Garibaldi. Ospite della società, Macchi è partito domenica mattina alle 8:30 da Pisa verso il capoluogo pugliese per poi tornare dopo circa 12 ore al Galilei con un volo privato, salendo sul bus dietro alla compagine di Inzaghi in direzione Stadio Anconetani, gremito per i festeggiamenti.

Com’è stata la giornata? "Meravigliosa, pazzesca. Per me che ho sempre vissuto lo sport in prima persona è stato un momento magico: il giorno più bello della mia vita da tifoso, al quale peraltro non dovevo neanche essere presente".

Perché? "Dovevo essere a Vancouver, in Canada, per una gara sportiva alla quale non sono riuscito a partecipare per un infortunio".

Direi che le è andata bene... "Assolutamente. Per me che seguo il Pisa da sempre, fin da quando ero bambino e dalla Curva Nord lo guardavo giocare contro le squadre minori, assistere dal vivo al ritorno in Serie A è stato meraviglioso. Adesso si torna all’Olimpico e quasi non ci credo".

Lei ha avuto una doppia fortuna: partita a Bari e festa all’Arena. Cosa le è rimasto impresso? "Tutto. Dai cori, le bandiere, la festa, i caroselli, le emozioni, le persone: a Bari e a Pisa abbiamo mostrato al mondo il vero cuore nerazzurro. Io poi che ho vissuto poche trasferte in vita mia, assistere allo spettacolo dei tifosi nel settore ospiti del San Nicola è stato bellissimo".

C’è stato un momento in cui ha temuto di non... "Quando si perdeva e lo Spezia stava vincendo, ma sapevamo che sarebbe stata questione di poco: la festa non si teneva più".

Le è dispiaciuto non essere a Pisa a festeggiare sui Lungarni? "Un po’ sì, ma ho visto le feste per la Serie B e non avevo dubbi che il popolo pisano avrebbe fatto sentire il suo attaccamento alla squadra".

Ha recuperato con la festa all’Arena. "Sì. È stata pazzesca. In quell’istante abbiamo realizzato che avevamo realizzato un sogno".

Il momento più bello della giornata? "Quando è finita Reggiana-Spezia e abbiamo visto che Inzaghi si abbracciava con la panchina, a quel punto era ufficiale: il Pisa in serie A e tutto il settore ospiti si è fatto sentire. Sono dei momenti unici che resteranno per la vita. Pensavo di essere preparato per questa emozione, ma sensazioni del genere le realizzi nell’istante in cui le provi, non sei mai realmente pronto. Questa è la magia dello sport".