di Sarah Esposito
Sarà ispirato alla natura il nuovo centro logistico della Snep. L’azienda nata e cresciuta a Ponsacco ha deciso di investire ancora sulla cittadina del mobile e spostare qui il proprio magazzino merci, nell’area industriale delle Melorie, a pochi metri dalla sede centrale. Ne parliamo con il fondatore e presidente Giorgio Burgalassi.
Che edificio sarà?
"Sarà il centro logistico per le nostre spedizioni in tutta Europa. Uno spazio di 1600 metri quadri e l’esterno sarà ricoperto di giardini verticali. Per noi non è soltanto una tendenza, è un modo di essere. Ci occupiamo di nutrizione e di benessere, le piante sono all’origine dei nostri prodotti. Dovrà rappresentare quello che siamo e che facciamo".
Perché proprio Ponsacco? "Quando è nata la Snep mi sono innamorato di questi uffici (la sede attuale, ndr). Abitavo a Cascina e sono abbastanza campanilista. Cercavo un luogo comodo e così eccomi qua".
La Snep è nata sette anni fa da un sogno, qual è il bilancio?
"Lavoravo già nel settore degli integratori e dei prodotti per il benessere. Poi sette anni fa, nel pieno della crisi economica, ho deciso di unire la crescita di quel mercato alla forza e alla qualità del made in Italy. La Snep è nata dall’incontro con il dottor Maico Polzella alla guida dei Laboratori Aliveda di Crespina. Lì si svolge la ricerca e gran parte della produzione qui la vendita. Adesso contiamo 100 mila distributori in tutta Europa".
L’azienda si basa sul network marketing, come si combatte il pregiudizio verso questa forma di organizzazione che prevede una rete di incaricati alle vendite che recepiscono ricompense in base alla grandezza della rete stessa?
"C’è una legge ben precisa che regola il network marketing. Noi siamo un’azienda serie e il nostro sistema è equo. La differenza tra i sistemi come il nostro e quelli truffaldini sta proprio nell’equità. L’altro punto fondamentale è che al centro della nostra azienda ci sono i prodotti e la loro qualità Gli scettici sono i nostri clienti migliori. Mi spiego meglio, se un prodotto funziona chi lo usa diventa per noi una sorta di vetrina ambulante e non è un caso se molti dei nostri venditori sono stati prima di tutto nostri clienti".
Ci saranno mai dei negozi Snep?
"No. Credo fortemente in questa tipologia di marketing".
Cos’è cambiato con il Covid?
"All’inizio non ci dormivo la notte. Mi interrogavo come potesse reggere questa modalità di vendita senza gli spostamenti e gli incontri tra le persone. Abbiamo investito sui social, abolito il kit di ingresso. Una strategia che ha funzionato".