"Siamo molto delusi e amareggiati"

Marianeve, assolte le insegnanti. La famiglia: "Aspettiamo le motivazioni"

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"Delusi, amareggiati e addolorati". I familiari di Marianeve, la piccola morta soffocata alla scuola Agazzi con un pezzo di spugna, commentano la sentenza di assoluzione, in primo grado ("perché il fatto non costituisce reato"), di Donatella Polvani, maestra cosiddetta ‘titolare’ (difesa dagli avvocati Max Giordano Marescalchi e Chiara Miele) ed Elena Marchetti, insegnante di sostegno di un altro alunno disabile della stessa classe, (tutelata dal collega Marzio Piselli). La sua maestra di sostegno, Roberta Castellani, è stata condannata, invece, a 4 mesi con sospensione condizionale e non menzione. Anche Castellani era stata assolta in abbreviato dal giudice Pietro Murano. Ma, a Firenze, il verdetto è stato ribaltato. La Corte d’appello ha riconosciuto anche una provvisionale importante ai parenti di parte civile: 75mila euro per ciascun nonno. Ora si attende che sia fissata l’udienza in Cassazione. La famiglia della piccola, che era disabile, sta portando avanti tanti progetti in suo nome: è tutelata dai legali Salvatore Salidu, Elena Borsacchi e Stefani Tovani.

La giudice Messina si è presa 90 giorni per le motivazioni di questo nuovo dispositivo. "Aspetteremo di leggerle – spiega la nonna di Marianeve Daniela Marazzini – Poi valuteremo se appellare anche la sentenza di mercoledì. Non ce lo aspettavamo. Resta ancora tutto aperto sul piano della giustizia e anche questo provoca dolore: i processi sono separati, le sentenze cominciano a essere tante. Sono passati sei anni da quel 2 dicembre, mia nipote era in una scuola comunale, pensavamo che fosse in un luogo protetto". "Siamo ancora scossi – prosegue – per quanto riguarda la classe le responsabilità sono sia dell’insegnante principale che di quella di sostegno".

Le due imputate Donatella Polvani ed Elena Marchetti avevano scelto di rendere spontanee dichiarazioni. "Quel giorno dopo una piccola colazione - aveva raccontato Marchetti – abbiamo organizzato il lavoretto per Natale. Castellani aveva valutato che per Marianeve sarrebbe stato modificato. Polvani mi chiese se potevo aiutarla a preparare l’attività. Così riferii al mio alunno che ero fuori. Castellani si posizionò con il tavolino al centro della stanza. Dentro l’aula due bimbi cominciarono a bisticciare. Dopo poco, sentimmo urlare ‘Marianeve che cosa hai in bocca?’. Polvani rientrò in classe ed eseguì la manovra".