Sempre aperti per ferie: "Noi offriamo un servizio a turisti e residenti ma è sempre più dura"

Ferragosto di lavoro nel cuore del centro storico: la testimonianza dei titolari di due bar storici, il Caffè dell’Ussero e l’Antico Caffè Toti.

Sempre aperti per ferie: "Noi offriamo un servizio a turisti e residenti ma è sempre più dura"

Ferragosto di lavoro nel cuore del centro storico: la testimonianza dei titolari di due bar storici, il Caffè dell’Ussero e l’Antico Caffè Toti.

Aperti per ferie. Ferragosto è data fatidica: è lo scollinamento, l’estate mostra la sua coda, abbassa la cresta. C’è chi tira a dritto come fosse quasi un giorno qualsiasi perché prevale il senso di dare un servizio alla città, ai turisti, ai residenti.

Loro sono Emiliano Ipsaro Passione (nella foto grande) e Luigi Maresca rispettivamente del Caffè dell’Ussero ed Antico Caffè Toti. "Non chiudiamo ma c’è bisogno di un nuovo approccio al sistema turistico che è sempre mordi e fuggi: le città dove vanno e stanno i turisti sono Firenze e Lucca, noi siamo di passaggio": dicono entrambi. Maresca aggiunge: "L’asse principale Stazione- Corso Italia è una sequela infinita di grandi catene uguali in tutte le città. Poi B&B, minimarket, supermercatini. Via San Martino è desertificata. Non ci sono negozi aperti. Alle 10 del mattino sembra di essere all’alba. Non passa nessuno. Anche il negozio davanti al mio bar, gestito da cinesi, è in ferie". Maresca allarga le braccia, e dice: "Anche i cinesi, straordinari lavoratori, a Pisa vanno in ferie. Un paradosso. Assurdo. E ci si mette anche Google maps che indirizza le migliaia di turisti che sbarcano alla stazione e vogliono andare alla Torre, sull’asse via Crispi-Ponte Solferino dove c’è poco o nulla. Vogliamo parlare di Marina? Lì c’è anche il porto. Alberghi? Forse uno-due. Ma come si fa?". Ed ora le proposte dello stesso Maresca. "Abbiamo una delle Università più importanti in Italia: il rettore e il sindaco si mettano al tavolino e che l’ateneo metta a disposizione i suoi esperti per rendere Pisa una vera città che fa del turismo un sistema, un motore economico strutturato".

Ipsaro gestisce lo storicissimo Caffè dell’Ussero, il terzo caffè nato in Italia dopo il Florina a Venezia ed il Greco a Roma, un luogo storico dunque, presente sule principali guide turistiche. "Luglio ed Agosto purtroppo hanno risentito della mancanza di turismo italiano fatto da famiglie che sono più propense a rimanere in città, a visitarla con calma e con un po’ più di attenzione. Qui di turisti ce ne sono tanti, tantissimi: sono però stranieri e stanno qui veramente poco. Le mete sono sempre Lucca e Firenze. Qui fanno colazione e poi via. Anche l’ospitalità è declinata sempre più verso i B&B quindi il turista usa la città come base per muoversi altrove. Sui lungarni pisani ci sono musei straordinari. Vanno inseriti in un vero sistema: basterebbe forse anche una app. Un anno fa c’era. Molti turisti non conoscono proprio l’offerta culturale che sarebbe spalmata giustamente su più punti della città. Di base non sanno cosa c’è da vedere. Sono sicuro che a Pisa, i turisti rimangano due, massimo tre ore a differenza di quanto accade a Lucca. E’ un turismo quello pisano, ancora veramente low cost". Purtroppo, dal punto di vista commerciale c’è veramente poco a Pisa, poco cioè di veramente caratteristico, di genius loci, di distinguo da altre città vicine e ben più concorrenziali.

Carlo Venturini