I cervelloni frequentano il 'Dini'. E’ la prima scuola per Eduscopio

Secondi i licei classici di Pisa e Pontedera. "Grande riconoscimento"

Scuola (immagine di archivio)

Scuola (immagine di archivio)

Pisa, 8 novembre 2018 - E’ la  prima scuola per «Eduscopio» (il rapporto della Fondazione Agnelli), anno 2018, nell’arco di 30 chilometri. E’ il liceo scientifico Dini in via Croce a Pisa. Da «4 anni si piazza molto al di sopra della media toscana. Anche a livello nazionale, siamo sempre stati ai primi posti». A commentare i dati è il preside Andrea Simonetti che però premette: «Queste classifiche si basano su dati, ma ci sono anche molti altri indicatori sul funzionamento di una struttura».

E fa un esempio. «A Napoli i risultati non saranno altissimi, ma si fa opera meritoria di contrasto all’abbandono scolastico. Si tratta comunque di un bel riconoscimento per quanto riguarda la preparazione dei ragazzi». L’indice su cui si basa la graduatoria si chiama fga e valuta i risultati nel primo anno di università per gli studenti. Per il Dini, quest’anno è di 87.83/100. L’anno scorso aveva ottenuto 95. «Mi riservo di vedere i risultati finali e di capire se è cambiato qualcosa nella valutazione. Sono comunque soddisfatto del buon livello rispetto alle scuole più vicine. Un riconoscimento al lavoro degli insegnanti». A fare la differenza, per lo scientifico pisano, sono i «crediti ottenuti».

«L’indice, normalizzato per tenere conto del diverso grado di difficoltà dei corsi di laurea, che ci dice quanti crediti universitari sono stati ottenuti dagli studenti della scuola in percentuale sui crediti previsti al primo anno di corso». Al secondo gradino, sempre per l’indirizzo scientifico, ma staccato quasi di 10 punti, si trova il «Cecioni» di Livorno; al terzo, il XXV Aprile di Pontedera. Il Buonarroti con 66.37 è in ottava posizione. Secondo in assoluto è il liceo classico. Anzi, i classici. Perché c’è una sorta di parimerito fra il XXV Aprile di Pontedera (74.78) e il Galilei (74.7) di Pisa. «Ci fa un grande piacere – spiega la dirigente scolastica del Galilei Gabriella Giuliani – Significa che il classico regge come indirizzo di studi. La logica si acquisicse tramite materie scientifiche ma anche classiche».

Per questa  nuova edizione di Eduscopio, i ricercatori della Fondazione Agnelli - Gianfranco DeSimone e Martino Bernardi - hanno analizzato i dati di circa 1.260.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (2012/13, 2013/14 e 2014/15) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie. Due i compiti educativi fondamentali. «La capacità di licei e istituti tecnici di preparare e orientare gli studenti a un successivo passaggio agli studi universitari; e quella di istituti tecnici e istituti professionali di preparare l’ingresso nel mondo del lavoro per quanti, dopo il diploma, non intendono andare all’università». Due le novità: «La percentuale di diplomati in regola, quanti studenti iscritti al 1° anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma 5 anni dopo». Inoltre, i risultati dei licei scientifici delle scienze applicate sono scorporati da quelli dei licei scientifici tradizionali.

antonia casini