REDAZIONE PISA

"Scolpire l’uomo" dell’artista Gianfranco Pellegrini

"Scolpire l’uomo" dell’artista Gianfranco Pellegrini

Gianfranco Pellegrini, che negli anni ‘80 e ’90 fu il fotografo della redazione pisana de "La Nazione" dopo Luciano Frassi ed Efos Bellini, ha trovato, dopo la fotografia, altre forme espressive dedicandosi con grande profitto al disegno e alla scultura. Dopo aver raccolto un numero considerevole di opere ne ha tratto un catalogo che ha dato alle stampe con il titolo "Scolpire l’uomo". Vi sono raccolti una cinquantina di pezzi nei quali l’ex fotografo esprime finalmente tutta la sua capacità espressiva che da tempo andava maturando. E’ infatti del 1982 la prima mostra di disegni alla galleria d’arte "Il Navicello" per proseguire in altre location fino alle mostre e ai simposi di scultura in Italia e all’estero dove nel 1999 ha vinto il 1° premio alla biennale di scultura contemporanea a Condrieu in Francia, per proseguire in Spagna e in Germania. Soprattutto marmo e ardesia sono la materie sulla quale Gianfranco Pellegrini scarica la sua forma espressiva mentre il lapis è lo strumento del suo tratto pittorico. Dedicato a questa attività artistica è uscito un bellissimo catalogo curato da Ilario Luperini, personaggio che non ha bisogno di presentazioni, con un intervento critico di Bruno Pollacci, direttore dell’Accademia Arte di Pisa. "La sequenza delle opere di Pellegrini – scrive fra l’altro Luperini – attesta un’ispirazione poliforma i cui caratteri sembrano farsi linguaggio man mano che gli scalpelli o le sgorbie accarezzano o aggrediscono il materiale". Parimenti efficace il suo tratto di disegnatore che, nel giudizio di Ilario Luperini, "non indugia su estetismi descrittivi ma mirano a sintesi formali di notevole efficacia". Di "affascinante irriquietezza" e "freschezza di espressione" parla Bruno Pollacci che così giudica Gianfranco Pellegrini: "Un artista dalle grandi potenzialità mai ostentate pubblicamente per la sua antica e caratteriale modestia che meritano la massima considerazione". Renzo Castelli