REDAZIONE PISA

Scieri, via al processo con oltre 100 testimoni "Ultima chance di verità sulla morte di Lele"

Il fratello Francesco sarà ascoltato insieme alla madre come test. Il Ministero della Difesa nel processo come responsabile ciivile

di Antonia Casini

Per la famiglia rappresenta "l’ultima chance per avere giustizia". Francesco Scieri, fratello di Lele, ucciso (la morte violenta dell’allievo parà è stata riconosciuta anche dal gup che pure ha assolto Andrea Antico, il terzo ex caporale accusato di omicidio volontario, l’ex generale Celentano e l’ex maggiore Romondia) nella caserma Gamerra di Pisa ad agosto del 1999, non ha assitito alla prima udienza tecnica del processo che deciderà se gli altri due ex commilitoni hanno avuto responsabilità nella morte del giovane. E’ cominciata ieri la Corte d’assise (presidente Dani, a latere Zucconi) sull’omicidio volontario di Emanuele Scieri, il cui corpo fu ritrovato tre giorni dopo la sua scomparsa. Oltre 100 i testimoni in programma. "So per certo che non sarà un processo breve – prosegue Francesco raggiunto al telefono – Abbiamo aspettato 23 anni. Vedremo se quanto è stato raccolto porterà alla verità sul piano della giustizia. Sottolineo ancora l’egregio lavoro della Commissione parlamentare e della Procura di Pisa (le indagini sono state coordinate dal sostituto Sisto Restuccia e dal procuratore stesso Alessandro Crini). Durante le prossime tappe saranno sentiti sia lui, il fratello che ha lottato in tutti questi anni, sia la madre Isabella Guarino. "La ferita è ancora profonda, non si è riemarginata e mia madre non se la sente di presenziare". Entrambi sono parti civili rappresentati dagli avvocati Ivan Albo e Alessandra Furnari. "Abbiamo impugnato, sotto il profilo civile, l’assoluzione di Andrea Antico e abbiamo inoltrato il documento anche alla procura che ne terrà conto nel suo appello che presenterà a breve", spiega il primo. "Pensiamo che la corte d’assise sia la sede naturale per accertare la verità dei fatti. Il giudizio abbreviato, infatti, non consente di assimilare il materiale probatorio". 140 i testimoni invocati dalla famiglia. Saranno dunque centinaia, tra cui quello chiave sul clima di nonnismo in quegli anni, complessivamente, i testi.

L’udienza di ieri, la prima, ha sciolto alcune questioni tecniche, tra cui la richiesta dell’Avvocatura di Stato, che rappresenta il ministero della Difesa, sia come parte civile che come responsabile civile, di essere esclusa dal processo per quest’ultimo aspetto. Richiesta respinta. E’ stata poi eseguita la calendarizzazione. L’udienza del 13 aprile servirà per dare incarico ufficiale per la trascrizione delle intercettazioni. Le altre saranno il 4 giugno, il 2 e il 13 luglio, il 7 e 17 settembre, il 1° e 19 ottobre, il 12 e 30 novembre e il 14 dicembre. "Ci riuniremo anche di sabato perché questo processo riguarda fatti molto vecchi ed è necessario fermare date anche ravvicinate", ha illustrato la presidente Beatrice Dani.

Secondo la pubblica accusa, quella notte, il 13 agosto, i tre ex commilitoni costrinsero Scieri a salire sulla torretta di asciugatura dei paracaduti dalla quale poi cadde anche in seguito alle percosse. I suoi resti sono stati riersumati e analizzati con tecniche molto avanzate riscontrando fratture e lesioni.