Caso Scieri, prorogate le indagini

Il parà della Folgore fu trovato morto il 16 agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. La Procura chiede altri sei mesi. Eseguite tac e radiografie sui resti

Emanuele Scieri

Emanuele Scieri

Pisa, 1 giugno 2019 - I resti mortali di Emanuele Scieri, in parte mummificati, sono già stati sottoposti a indagini radiodiagnostiche nei giorni scorsi (Tac e radiografie), nella sede di Medicina legale di Milano. Lunedì, alla presenza di tutti i consulenti di parte, la famosa anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata dalla Procura della Repubblica di Pisa, inizierà l’esame autoptico sulle spoglie del 26enne parà della Folgore che fu trovato morto il 16 agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. Intanto la Procura – le indagini ripartite nel 2017 sono coordinate dal Procuratore capo Alessandro Crini e dal sostituto Sisto Restuccia – ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pisa Giulio Cesare Cipolletta, da quanto si apprende, una proroga dell’inchiesta fino al 20 gennaio 2020.

I tempi, infatti, anche alla luce degli operazioni peritali in corso, si stavano facendo stretti: i tre indagati per l’omicidio volontario del commilitone sono stati iscritti nel registro degli indagati il 20 giugno 2018 e il 20 giugno prossimo sarebbero scaduti i termini; l’ulteriore proroga dei sei mesi consentirà agli inquirenti di effettuare ulteriori approfondimenti anche all’esito di questi nuovi accertamenti sui resti mortali per i quali la professoressa Cattaneo ha chiesto 60 giorni di tempo per depositare la consulenza. Si allunga così, e quindi potrebbe scavalcare l’anno in corso, prima delle determinazioni, l’imponente lavoro messo in campo dalla Procura di Pisa dopo i risultati della commissione parlamentare d’inchiesta presieduta – durante la scorsa legislatura – da Sofia Amoddio (Pd).

La nuova autopsia, disposta all’inizio di maggio, dovrà accertare l’eventuale presenza di lesioni incompatibili con la caduta di Lele dalla torre di asciugatura dei paracadute della Gamera, o se il quadro lesivo sia dovuto solo a ‘volo’, se il decesso è stato istantaneo o se il 26enne, invece, sia rimasto in vita e per quanto tempo. Per la Procura di Pisa sì. E nei mancati soccorsi ci sarebbe la pistola fumante da mettere in mano ai tre all’epoca commilitoni del giovane e indagati per l’omicidio volontario: Alessandro Panella, 40enne di Cerveteri, tutelato dai penalisti Marco Meoli e Tiziana Mannocci, Luigi Zabara, 41 anni, i legali sono Mariateresa Schettini e Andrea Di Giuliomaria e Andrea Antico, di Rimini, anche lui coetaneo, avvocato Massimo Cerbari.