Scheletri di bambini. Giallo a San Sisto

Cinque sepolture emergono dagli scavi sotto la chiesa. Il professor Cantini: "Sono gli unici resti umani del VI secolo rinvenuti"

di Carlo Venturini

Il mistero dei corpi di cinque bambini trovati durante gli scavi archeologici nel giardino della chiesa di San Sisto. Tra i reperti contenuti in oltre cinquecento casse allineate dagli studiosi del Dipartimento di archeologia cristiana-medievale, ci sono i resti degli scheletri di cinque bambini (uno ha un anno e mezzo di età) seppelliti con oggetti ornamentali come collane in pasta vitrea e frammenti di crocette auree una volta cucite sul sudario del defunto.

"E’ un vero mistero tutto da indagare – dice il prof. Federico Cantini responsabile dello scavo – anche perché sono gli unici resti umani del VI secolo rinvenuti". Gli scavi hanno consentito di riportare alla luce alcuni tratti di un portico databile tra la metà del I e l’inizio del II secolo d.C., che, nella parte scoperta, si affacciava verso l’Arno. La struttura, arricchita da affreschi, mosaici ed elementi di rivestimento in marmo di importazione mediterranea, potrebbe essere appartenuta a un edificio pubblico o a una grande domus, confermando comunque che proprio in quell’area era situato un settore importante della città.

Tra i reperti spiccano, monete romane, marmi africani, vasellame spagnolo, tessere di mosaici, brocche di età carolingia, ceramiche egiziane, spilloni per capelli ed un dado da gioco del Medioevo. Tra i rinvenimenti venuti alla luce anche un pozzo romano di quasi sei metri di profondità. Un peccato che tutto sia stato devastato o smontato con la presa di Pisa da parte dei fiorentini nel XVesimo secolo. L’obiettivo è quello di individuare i resti della corte regia urbana altomedievale (VII-X secolo) e delle eventuali strutture di età romana preesistenti. "Di grande rilievo scientifico per la ricostruzione della città antica e altomedievale – spiega il professor Cantini – è l’edificio di epoca romana, che venne abbandonato nel corso del pieno VI secolo per poi essere occupato da tombe in età longobarda: in particolare, sono emerse sepolture di bambini, con collane realizzate con pasta vitrea, e un frammento di una crocetta aurea, del tipo che veniva cucito sul sudario del defunto". Simone Collavini, aggiunge: "Questo scavo è di esempio di come si lavori all’interno del nostro dipartimento unendo formazione, ricerca ed infine comunicazione al territorio delle nostre scoperte così come prevede la terza missione del mondo accademico".

L’Arcivescovo monsignor Giovanni Paolo Benotto aggiunge: "Questo scavo aiuterà a fare luce sulla storia più lontana, nascosta e stratificata della nostra città e della nostra comunità". Tornando agli scavi, con il pieno VII secolo il portico e la struttura a cui doveva essere collegato, posta sotto la chiesa di San Sisto, furono rioccupati per farvi il centro del potere pubblico di Età longobarda e carolingia. Venerdì 30 settembre, nell’ambito di Bright, e il 4 e 6 ottobre saranno organizzate delle visite guidate allo scavo archeologico rivolte a tutta la cittadinanza. I turni, ognuno dei quali potrà accogliere non più di 15 persone, sono: 30 settembre, 4 turni alle 10, 11.30, 14.30, 16.