Sanità Fondo nazionale non più sufficiente

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Donatella

Spadi*

La sanità pubblica per essere mantenuta ai livelli attuali ha bisogno di investimenti maggiori. Nonostante la legge di bilancio 2022 del Governo abbia previsto un progressivo aumento delle risorse del Fondo sanitario nazionale, passando dai 124milioni di euro di quest’anno, ai 126milioni di euro del 2023, fino ai 128milioni di euro del 2024, l’Italia rimane uno dei Paesi dell’Unione europea che spende meno in sanità. I recenti aumenti dei prezzi delle materie prime, insieme all’esplosione dei costi energetici, rendono queste cifre, ancora di più insufficienti per garantire un sistema sanitario, come quello che abbiamo conosciuto in Toscana sino ad oggi, che pur con i suoi difetti funziona ed è in grado di dare risposte. Ecco perché le risorse destinate dal Pnrr per la sanità saranno fondamentali per rilanciare il Servizio sanitario nazionale, investendo sulle reti di prossimità, sulle strutture intermedie e la telemedicina. La Toscana è riuscita ad aggiudicarsi i finanziamenti del Pnrr che consentiranno di potenziare i servizi territoriali. La parola d’ordine non è solo difendere la sanità pubblica, ma anche presidiare la quantità e qualità dei servizi erogati, per evitare di andare comunque verso la privatizzazione del sistema sanitario.

Sulla sanità grossetana, che è già stata ridotta all’osso, si può solo andare nella direzione di aumentare i servizi. Grosseto è una provincia vasta e a bassa densità abitativa, paragonabile per questo all’Ogliastra sarda, con difficoltà di spostamento legate alla mancanza di adeguate infrastrutture viarie. Per la nostra specifica realtà sarà pertanto fondamentale anche l’implementazione dei servizi a domicilio, come previsto nel Pnrr, così come l’utilizzo della tecnologia che permette di monitorare i pazienti da remoto o di effettuare televisite e refertare una radiografia a distanza.

*Consigliere regionale Pd