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"San Zeno nel degrado", ma c’è un progetto

Il Comune stanzia intanto 105mila euro per il tetto. "L’obiettivo è poi consolidare la struttura e realizzare l’uscita sul retro e una cancellata"

di Antonia Casini

PISA

L’impianto della chiesa (sconsacrata da tempo) è il più antico di Pisa. E’ attestata già dal 1029, ma le sue origini si fanno risalire addirittura ai longobardi. L’esterno di San Zeno, uno dei gioielli pisani, appare oggi abbandonato. Sui social (la pagina facebook L’immagine di Pisa) si mostrano sporcizia ed escrementi all’interno del portico. La struttura è gestita dal Comune. La giunta Conti, nell’ambito del Programma triennale delle opere pubbliche 2022-2024, ha approvato 105mila euro per il tetto. "La copertura è la parte più urgente", spiega l’assessore Raffaele Latrofa. Ci sono infatti infiltrazioni. Ma tutto l’immobile ha bisogno di essere rafforzato. "Ci stiamo muovendo da tempo per cercare risorse tramite Pnrr o qualche fondazione. Ci stiamo preparando a eventuali bandi", aggiunge sempre l’assessore ai Lavori pubblici. Il progetto c’è già. L’architetto Roberto Pasqualetti ci sta lavorando da tempo. "La chiesa è stata rimaneggiata nel tempo (sono presenti diversi stili, ndr), ma l’impianto è antichissimo – conferma l’architetto – E’ stata sconsacrata da tempo: negli anni ’50 veniva utilizzata addirittura come magazzino, è stata poi restaurata negli anni ’70". E utilizzata per eventi e anche la celebrazione di matrimoni. "Ma negli ultimi anni è cambiata la normativa sulla sicurezza e non è più fruibile perché ha un ingeresso solo. Il progetto (da circa un milione e mezzo di euro) prevede, oltre all’adeguamento sulle norme dell’antincendio, la possibilita di creare un’uscita sul retro e un consolidamento strutturale - ci sono infatti lesioni - oltre al restauro esterno. Interventi che verrebbero fatti con nuove tecniche non invasive. Sarebbe dunque adeguata a ospitare di nuovo spettacoli idonei, diventando una sorta di alternativa al teatro Verdi". Nel frattempo, però, Palazzo Gambacorti sta cercando "di risolvere i problemi alla copertura". Prevista anche una cancellata (già approvata dalla Sovrintendenza) proprio per "evitare che nel portico si accumuli sporcizia".

L’Abbazia fu costruita in un luogo anticamente chiamato “alle grotte”. Fu annessa ad un monastero dell’Ordine dei Camaldolesi e agli inizi del Quattrocento subì profonde trasformazioni. In epoca recente, è stata riaperta a ottobre del 2000. La facciata è preceduta da un portico (ora ci sono cartoni e alcuni vestiti) sorretto da pilastri e una colonna centrale.