Legionella, allarme a Calambrone

Il batterio isolato nelle case per le vacanze del litorale pisano. Scattano le contromisure

Dopo la scoperta del batterio sono scattate subito le contromisure disposte dalle autorità sanitarie

Dopo la scoperta del batterio sono scattate subito le contromisure disposte dalle autorità sanitarie

PISA, 9 ottobre 2015 - Il batterio della legionella trovato in appartamenti presi a campione in almeno due grandi strutture di abitazioni per lo più di utilizzo estivo. Il sospetto e di conseguenza le ricerche, infatti, emersero in piena estate a seguito di alcuni problemi di salute di una persona dell’area fiorentina che aveva trascorso a Calambrone un periodo di vacanza: l’uomo, già debilitato per altre patologie, è risultato aver contratto anche la legionella. Così i familiari - dietro consiglio dei medici - hanno segnalato il problema nella struttura dove avevano affittato un appartamento.

Da qui i controlli a campione che hanno evidenziato come «dalle analisi fatte eseguite dal laboratorio di analisi è stata riscontrata la presenza di legionella dentro gli appartamenti presi a campione: nell’autoclave e nei bollitori condominiali il batterio risulta assente». Nei giorni scorsi è scattato il piano per debellare il batterio che può essere pericoloso: la legionellosi è un’infezione polmonare. E’ stato eseguito lo shock  termico: è stata indotta la temperatura dell’acqua calda oltre i 70°C fino all’interno degli appartamenti per almeno tre giorni consecutivi. I titolari degli appartamenti hanno dovutosostituire o sanificare tutti i terminali delle utenze (docce, lavelli, lavabi, bidet): procedura obbligatoria per ogni utenza per non immettere nuovamente il microrganismo all’interno dell’impianto centralizzato.L’acqua calda sanitaria delle strutture - oltre 100 gli appartamenti interessati - è stata poi mantenuta a regime di 50°C per evitare la prolificazione del batterio. In questi giorni dovrebbero essere prelevati nuovamente campioni di acqua nei soliti punti di erogazione per verificare se la disinfezione adottata è risultata efficace. La legionella deve il nome all’epidemia acuta che nell’estate del 1976 colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Filadelfia, causando ben 34 morti su 221 contagiati (oltre 4mila erano i veterani presenti): solo in seguito si scoprì che la malattia era stata causata da un «nuovo» batterio, denominato legionella, che fu isolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel dei veterani.